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Rimini: 66enne ricattato dopo l’avventura, 39enne presa sul fatto

La conoscenza, lo scambio dei numeri di telefono  e poi il rapporto sessuale. Lui riminese di 66 anni, lei romena di 39: ma l’avventura per l’uomo si è trasformato in incubo.

Nei giorni successivi la donna ha infatti iniziato a chiedergli del danaro: non aveva un lavoro stabile, doveva assolutamente pagare una multa e poi c’era la povera anziana madre ricoverata in una clinica romena. Come rifiutarsi? L’uomo inizialmente ha scucito quanto richiesto. Ma un bel giorno la donna gli ha riferito di aver filmato i loro amplessi e gli ha chiesto 10 mila euro poer cancellare quelle riprese. Se avesse denunciato il fatto o non avesse pagato,  le avrebbe depositate in Tribunale accusandolo di violenza e lui avrebbe rischiato sino a 10 anni di carcere.

L’uomo terrorizzato accettava di pagare subito la somma di  6 mila euro in contanti. Ma la donna tornava alla carica, sempre con la medesima minaccia, pretendendo i mancato 4 mila euro e fissando in venerdì scorso il termine ultimo per saldare il conto.

L’uomo a quel punto si faceva coraggio decidendo di chiedere aiuto ai Carabinieri. Questi,  d’intesa con il Sostituto Procuratore di turno Dott. Luca Bertuzzi, hanno organizzato un servizio in borghese per riscontrare la veridicità di quanto denunciato ed eventualmente intervenire in flagranza di reato.

Ed infatti, durante il servizio di osservazione, controllo e pedinamento, la donna è giunta all’appuntamento, durante il quale la vittima del ricatto le ha consegnato la somma in contanti richiesta chiusa in una busta. A quel punto i carabinieri sono intervenuti prontamente bloccandola.

Condotta in caserma, D. E., 39/enne, domiciliata nel riminese, è stata dichiarata in arresto e, espletate le formalità di rito, tradotta presso la Casa Circondariale di Forlì a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Nel corso della mattinata di lunedì 24 febbraio, a seguito di udienza di convalida, l’arresto è stato convalidato e la donna è stata sottoposta al regime dell’obbligo di firma, presso l’ufficio di Polizia Giudiziaria, in attesa della prima udienza processuale.

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