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Coronavirus, psicosi anche a Rimini: “File in farmacia e mascherine esaurite”

All’indomani della notizia dei primi contagi avvenuti sul suolo italiano dei focolai circoscritti nel nord italia la psicosi da Coronavirus serpeggia anche a Rimini. Nella mattinata di oggi in tanti si sono presentati nelle farmacie della città. E il copione è grossomodo quello andato in scena nelle settimane scorse quando si susseguivano le notizie sui primi decessi avvenuti in Cina: mascherine esaurite e – novità – polverizzati anche i gel per le mani disinfettanti, anche se garantiscono i farmacisti, in alcuni magazzini le scorte sono ancora disponibili.

Lunghe code negli esercizi del centro storico – per via anche del mercato settimanale – alla Farmacia Cantelli, vicina a Piazza Tre Martiri, dove si concentrano buona parte delle bancarelle del mercato. “Molti clienti vengono per acquistare le mascherine – spiega il farmacista Fabrizio Bagnolini – ma anche i gel disinfettanti e l’amuchina. Qui al momento abbiamo finito le scorte anche di questi prodotti. Riscontriamo un certo panico, per altro ingiustificato. Le mascherine non servono praticamente a nulla a chi è sano, anche perchè sono usa e getta. E, ricordiamolo, la malattia si trasmette con il passaggio di goccioline attraverso bocca, naso e negli occhi”. 

Il presidente dell’ordine dei Farmacisti di Rimini Giulio Mignani ha confermato che molti esercizi di Rimini sono stati presi d’assalto. “Le mascherine sono esaurite – spiega -i  gel ci sono ma la raccomandazione numero uno è quella di lavarsi bene le mani e spesso. In ogni caso anche dove si ravvede una qualche utilità nell’uso delle mascherine questa è comunque da ricondurre all’uso dei guanti per toccarsi gli occhi, senza dimenticare che sono usa e getta. Insomma parliamo di un vero e proprio protocollo. Fossero bastate le mascherine, non avrebbero isolato Codogno e gli altri paesi. Dobbiamo fare lavorare gli esperti, niente panico“.

Ma soprattutto guai a discriminare e o a trarre conclusioni affrettate. “Guai a generalizzare – continua Mignani –  Il problema non sono le persone cinesi che sono in Italia. Il problema è da ricondurre a persone rientrate dalla Cina“.

Ma cosa aspettarsi in termini di guarigioni e test di mortalità? Per Mignani “anche il 98% potrebbe guarire. Con i test scientifici si è riuscita a verificare la guarigione dell’80% delle persone. Le due persone decedute in Italia avevano già altre gravi patologie debilitanti. Più in generale le persone a rischio per il coronavirus sono le stesse a rischio per l’influenza stagionale“.

Intanto a Piacenza e provincia  le scuole sono rimaste chiuse oggi, in via precauzionale, dopo i numerosi contagi di coronavirus nel vicino Basso Lodigiano. Lo ha deciso il Comune, insieme all’annullamento di quasi tutte le manifestazioni culturali e non solo.

All’ospedale di Piacenza, per altro,  è risultata positiva al tampone per accertare la presenza del Coronavirus una signora 82enne, residente in uno dei Comuni lombardi particolarmente colpiti dal virus, Codogno. La signora lombarda si era recata ieri presso l’ospedale piacentino, ed è stata ricoverata nel Reparto Malattie infettive. Immediatamente, da parte dell’ospedale piacentino, sono partiti tutti i controlli interni.

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