Ne hanno parlato stamattina a BBTech expo, durante il convegno “La lattina in alluminio per la birra: performance tecniche ed ambientali”, Stefano Stellini, responsabile relazioni esterne di CIAL Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio e Giovanni Cappelli, direttore di ANFIMA, Associazione Nazionale Italiana dei Fabbricanti di Imballaggi e affini. Perché la lattina è il contenitore ideale per le bevande? Per una serie di qualità legate al prodotto, al rispetto dell’ambiente e anche al marketing. La temperatura del prodotto, ad esempio, viene mantenuta più a lungo, rispetto ad altri materiali, le misure delle lattine si possono adattare a diverse circostanze, inoltre la visibilità del brand è a 360°. Forse però uno dei fattori più importanti è legato alla circular economy: “l’alluminio è riciclabile al 100%, anzi è un materiale precursore della circular economy”, sottolinea Stellini. Inoltre, gli fa eco Cappelli, negli anni, l’uso di alluminio nella produzione ha garantito una riduzione del 10% di CO2. C’è però una possibile obiezione: è vero che il gusto della birra cambia? Assolutamente no, si tratta di un falso mito, hanno tranquillizzato i relatori. Infatti, il materiale del contenitore non incide affatto sul sapore della bevanda contenuta. Importante, anche per l’impatto col pubblico, l’uso del logo, declinato in più lingue, “Metallo si ricicla all’infinito”, che compare sempre più spesso anche tra i birrifici.
Le tendenze del bartending trovano casa in mixology
I grandi barman e i grandi drink, tra un passato da riscoprire e un futuro che aspetta soltanto di essere miscelato. A Beer&Food Attraction 2020, la manifestazione di Italian Exhibition Group in scena fino a domani nel quartiere fieristico IEG di Rimini, non solo birra, ma grande spazio ed interesse dedicato anche all’universo cocktail con Mixology, l’esclusiva area di manifestazione che ospita i volti e le eccellenze nazionali ed internazionali del bartending. Nello spazio dedicato alla Hall A7, proseguono i focus sui singoli ingredienti, per scoprire e valorizzare caratteristiche talvolta nascoste ed esaltare sapori e profumi. E poi laboratori teorici e pratici, sull’arte della preparazione creativa, come dar vita a nuove alchimie, ma anche workshop didattici sull’analisi e l’ottimizzazione dei costi per i gestori, corredati da case histories aziendali. Il know how italiano mixato ai trend di tutto il mondo crea una miscela unica, che dalle mani e dalle voci sapienti di bartender provenienti – tra gli altri – da Canada e Stati Uniti, consente ai professionisti di approfondire le conoscenze in termini di cambio di gusti, di materie prime e di tecniche utilizzate per stupire il cliente. Dopo le prime due giornate, nelle quali gli appuntamenti hanno fatto rotta sull’importanza del ghiaccio nella miscelazione e nei cocktails, sulle recenti tendenze dei locali, sul vermouth, i brewed soft dinks e sulle nuove declinazioni di erbe e spezie, nella mattinata di oggi, lunedì 17 febbraio, focus sulla parte amministrativa dei costi e ricavi, per analizzare l’impatto remunerativo di ciascun cocktail e masterclasses sull’avviamento dell’impresa.
Accademia della Birra 2020: le premiazioni oggi in fiera
Molto attese le premiazioni dell’Accademia della Birra 2020, che si sono tenute oggi a Beer&Food Attraction, organizzate dalla rivista Il mondo della birra. Il riconoscimento è dedicato ai locali specializzati, e ai relativi fornitori, che hanno dimostrato spirito imprenditoriale, passione autentica, grande attenzione nella scelta delle birre e nella tecnica di spillatura. Novità di questa edizione il premio “Feste della birra” che ha visto l’assegnazione di un riconoscimento alle 15 migliori feste birrarie. Tra gli oltre 600 locali segnalati, ne sono stati selezionati 50 ai quali è andato il riconoscimento ‘Accademia della birra’, mentre altri 30 sono stati insigniti del titolo di ‘Ambasciatori della Birra’. Altra categoria in gara quella delle ‘Accademie della birra storiche’.