Si è celebrato ieri, martedì 11 febbraio, il Safer Internet Day 2020 con una serie di iniziative che hanno coinvolto l’intera Penisola a cominciare dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione che hanno organizzato workshop e dibattiti sul tema del cyberbullismo su tutto il territorio nazionale.
La scuola media Bertola di Rimini ha organizzato due momenti significativi per sensibilizzare su questa tematica: uno al mattino rivolto agli studenti e l’altro nel pomeriggio dedicato a genitori e docenti. I ragazzi, che hanno ascoltato gli interventi di esperti quali Nicola Lanzolla (manager della Cisco) e la psicologa di plesso Pierangela Pari, «si sono dimostrati molto partecipi nella discussione, facendo numerose domande – come sottolinea la dirigente scolastica Antonietta Ciffolilli –. Allo stesso tempo però hanno dimostrato scarsa consapevolezza della corrispondenza tra identità digitale e reale. Hanno una grande capacità di connettersi, ma non si rendono conto fino in fondo della potenza di questo mezzo».
«Per questo motivo – continua la preside – ho voluto fortemente organizzare gli incontri, per informare gli studenti, ma anche riflettere insieme a genitori e docenti, perché siamo noi a dover fornire ai ragazzi gli strumenti culturali necessari per poter prevenire o affrontare le situazioni di pericolo in cui potrebbero venirsi a trovare in rete».
Mentre nel corso della mattinata è intervenuto l’assessore alle attività scolastiche ed educative, Mattia Morolli, del Comune di Rimini, nell’incontro pomeridiano si è aggiunto ai due relatori già citati, anche Massimo Castelli, esperto di privacy.
«In questa sede abbiamo illustrato quali devono essere le sfide pedagogiche per affrontare problemi come il cyberbullismo e per fare capire ai ragazzi quanto sia importante saper utilizzare internet anche in vista delle attività lavorative future. Dall’altra parte abbiamo illustrato quali sono i rischi e i pericoli di vario genere a cui i nostri studenti sono esposti, qualora non ci sia un’adeguata informazione e un giusto coinvolgimento dei genitori e degli insegnanti in queste dinamiche», conclude la dirigente Ciffolilli.
