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Allarme vongole contaminate, i pescatori riminesi: “Una bufala, domani protesteremo a Roma”

La notizia sta galoppando fra i media: “Cenone di Natale a rischio quest’anno”, scrive Il Messaggero; “Niente linguine allo scoglio a Capodanno”, rincara Il Giornale. Motivo?  “Vongole veraci contaminate: allerta in tutta Italia”.

Ma cosa sta succedendo?

Prima alcuni casi isolati, come quando la Conad, a fine ottobre, aveva ritirato dal mercato una partita di vongole veraci allevate a Goro, perché vi era stata riscontrata la presenza del batterio Escherichia Coli oltre i limiti di legge.

Ora però l’allarme si sarebbe allargato a tutto il territorio nazionale e anche all’estero, dopo che il Rasff, il sistema di allerta europeo per la sicurezza alimentare, il 9 dicembre, ha rilasciato un documento sugli alimenti a rischio, consentendo di ritirare prodotti potenzialmente pericolosi per la salute pubblica in poco tempo, attraverso la condivisione delle informazioni tra stati membri.

L’Escherichia coli è un batterio pericoloso presente in acque inquinate da feci e può provocare nausea, forti crampi addominali, diarrea, vomito e affaticamento. Nelle forme più gravi rappresenta una vera e propria insidia sanitaria”.

Secondo Il Messaggero l’allarme riguarda “gran parte delle vongole veraci fresche vendute sul mercato italiano… sia di mare che di allevamento”.

Ma Giancarlo Cevoli, presidente della Cooperativa Lavoratori del Mare di Rimini, va su tutte le furie, smentisce ogni allarme e anzi contrattacca: “È vergognoso che si diffondano notizie in questo modo e chi lo fa andrebbe querelato”.

Cioè? “Innanzi tutto, il caso di Goro e in generale l’eventuale presenza del batterio incriminato riguardano solo le vongole d’allevamento. Le quali possono essere consumate solo dopo un periodo di depurazione. Se la depurazione non è stata sufficiente, si possono riscontrare sforamenti dei limiti di legge. In nessun caso si sta parlando delle nostre vongole pescate in mare. Sulla costa riminese, fra l’altro, non esistono allevamenti di vongole”.

Ma i pescatori hanno ricevuto questo allarme? Si stanno effettuando controlli? “Niente di tutto questo, nella maniera più assoluta – risponde Cevoli – qui non c’è c’è nessun allarme, nessun sequestro e nessun ritiro dal mercato. Ripeto, è gravissimo che si generino allarmi di questo genere presso i consumatori. Siamo ai limiti del reato penale e forse oltre. Domani sarò a Roma e denuncerò queste campagne. Le nostre vongole sono assolutamente sicure, non appartengono nemmeno alla specie in cui erano stati riscontrate anomalie, vivono in mare aperto e che possano essere inquinate dalle feci è quanto di più improbabile si possa immaginare. Questa campagna è semplicemente vergognosa“.

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