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Rimini: sfondati i sigilli, sbandati e degrado all’ex Saraghina

L’ex ristorante Dalla Saraghina è ormai un ricovero di sbandati, in balia di chiunque dopo che i sigilli apposti dall’Autorità giudiziaria sono stati violati. E’ stato facile per i malintenzionati intrufolarsi nel locale chiuso un anno fa, trattandosi di strutture precarie. Proprio quelle strutture che secondo il Tribunale di Rimini e la Corte d’Appello di Bologna erano sorte abusivamente. 

Una volta dentro, nulla di quanto è rimasto è stato risparmiato. A da lì qualcuno ha anche tentato di penetrare nell’attigua paninoteca La Salsicciona creando una breccia nel muro in comune. L’ex Saraghina ora è praticamente aperto, ingombro di mobili, suppellettili sfasciate e rifiuti, comodo rifugio per bivacchi. Con un altro locale chiuso da anni sempre per vicende giudiziarie, questo tratto di Lungomare fra via Tripoli e via Pascoli si presenta così nel peggiore dei modi.

Una situazione poco piacevole anche per i gestori della Saraghina, che del locale erano sono affittuari e che da un momento all’altro si erano trovati a dover cercare un’altra sistemazione. L’hanno trovata lì accanto, aprendo il ristorante E’ Buliroun nello stesso isolato ma su viale Regina Elena. “I sigilli erano stati messi un paio di mesi fa, ma sono durati poco più di una settimana”. racconta Lorenzo Blasi, che assieme alla famiglia faceva parte dello staff dell’ex Saraghina.

E prosegue: “Non a caso abbiamo chiamato il nuovo locale E’ Buliroun. Proprio per il “bulirone” in cui siamo finiti da un anno a questa parte. Siamo riusciti a riaprire, ma dobbiamo convivere con il degrado di un posto dove chiunque può entrare, rubare, fare danni e magari tentare di entrare a rubare anche da noi. Per fortuna ci ha protetti il frigobar che è appoggiato proprio alla parete confinante, ma nel locale di fianco hanno quasi smontato un muro”.

“Speriamo che la situazione si sblocchi prima dell’estate – auspica Blasi – noi non possiamo fare assolutamente nulla. Abbiamo avvertito più volte la polizia municipale, ma quanto pare chi dovrebbe demolire e ripristinare lo stato di quell’area, che è pubblica, non ottempera all’ordinanza”.

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