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Dieci punti in meno: campanello d’allarme per il centrosinistra nel voto di Rimini seggio per seggio

Una buona valutazione politica deve essere supportata da un’analisi dei risultati elettorali che vada oltre ad una lettura superficiale. L’Istituto Cattaneo ha pubblicato, poche ore dopo il voto, l’analisi dei flussi elettorali. Una tecnica che permette di capire come si è comportato l’elettorato rispetto alle consultazioni precedenti.

“L’analisi dei flussi elettorali condotta su 5 città (Forlì, Ferrara, Parma, Ravenna, Rimini) mette in rilievo il ruolo determinante dei Cinquestelle sull’esito del voto. I due candidati hanno fatto quasi il pieno dei rispettivi elettorati, quindi le scelte degli elettori delle terze forze – in particolar modo del M5s – si sono rivelate decisive, scrive l’Istituto Cattaneo. Molti elettori pentastellati (il 71,5% a Forlì, il 69% a Rimini, il 62,7% a Parma, il 48,1% a Ferrara) hanno scelto la candidatura di Bonaccini e solo una minoranza ha deciso di optare per il candidato del M5s (Simone Benini) o per il centrodestra di Borgonzoni. Nello specifico, gli elettori del M5s alle Europee 2019 che hanno scelto Benini sono stati il 23,4% a Ferrara, il 16,6% a Parma, il 12,6% a Forlì e solo il 10% a Rimini.”

Questo dato ha portato il PD e il centrosinistra, come ha sottolineato il Centro Italiano di Studi Elettorali (CISE) della Luiss,  “al maggior aumento rispetto a tutte le altre province rispetto alle europee 2019. Sei punti nel comune capoluogo e 5.9 nei comuni non capoluogo per il partito e +14.4 e +14.2 per la coalizione”.

Tuttavia sarebbe semplicistico soffermarsi a questo dato senza approfondire un’analisi più puntuale del voto. In primo luogo vi è una differenza su base comunale.

Il centro destra è avanti in provincia di Rimini in 20 comuni su 25. I comuni di Rimini, Santarcangelo, San Giovanni in Marignano, Cattolica, Poggio Torriana sono quelli che vedono il centrosinistra prevalere sul centrodestra. In altri comuni il centrosinistra non ha replicato il risultato delle amministrative del 2019: San Clemente, Saludecio, Gemmano, solo per citarne alcuni.

Nel 2021 andranno al voto il comune di Rimini, Cattolica, Montescudo-Montecolombo, Novafeltria e Pennabilli. Il centrosinistra parte avanti nel Comune di Rimini con 3 punti percentuali sul centro destra (45% a 48%), recuperando sulle elezioni politiche ed europee. Il dato riguarda solo il voto al Presidente Bonaccini. Infatti la coalizione di centrosinistra è dietro alle liste del centrodestra. In ogni caso e anche riguardo il voto al presidente, come direbbero i sondaggisti si tratta comunque di una “forchetta esigua “, soprattutto considerato il limite dei due mandati che impone di sostituire il sindaco Andrea Gnassi. Come abbiamo visto in precedenti consultazioni, un sindaco candidato al secondo mandato ha un vantaggio elettorale importante. Nel 2016 il centrosinistra di Andrea Gnassi vince al primo turno con il 57% (votanti: 57,87%).

E’ interessante confrontare i risultati delle amministrative 2016 con le regionali 2020. Perché questo confronto, si potrebbe obiettare, quando in 4 anni sono cambiate molte cose? Ad iniziare dal voto della Lega, che passa dal 12,37 del 2016 al 31,64% del 2020, oppure il calo di Forza Italia e la crescita di Fratelli d’Italia. La ragione è abbastanza semplice e spiegabile in due considerazioni. La prima è il dato del centrodestra nel 2016, che si attesta al di sotto del 25%. Il centrosinistra a Rimini si dovrà confrontare nel 2021 con un centrodestra molto più forte elettoralmente, come è successo nelle ultime competizioni elettorali. In secondo luogo perché le elezioni regionali sono molto più confrontabili per coalizione con quella comunale. 

Nel 2016 a Rimini il distacco tra le due coalizioni era di 22 punti; ora è di 3 punti percentuali a favore del centrodestra. Il centrosinistra nel 2016 era posizionato al 56%, nel 2020 è al 48%  nel voto al presidente e al 45% nel voto alle liste. Questa differenza ha come conseguenza che le liste del centrodestra sono avanti alle liste del centrosinistra di 2mila voti (31.003 contro i 33.070 del centrodestra).

Vediamo cosa è successo nei 143 seggi di Rimini confrontando le due elezioni (2016/2020). In oltre 80 sezioni elettorali il centrosinistra perde oltre il 10% rispetto al 2016.

Qui di seguito il confronto suddiviso per ex quartieri riferito ai soli seggi elettorali che registrano una riduzione del consenso elettorale per il centrosinistra di oltre il 10% rispetto al 2016

I seggi speciali (case di cura, ospedali ecc) non sono conteggiati

Per il centrosinistra le aree di difficoltà coinvolgono alcune zone turistiche di Marina centro, Miramare, Torre Pedrera e soprattutto in alcune “periferie” a monte della statale. Dal Villaggio Primo Maggio a San Salvatore nell’ex quartiere n.6, zona Padulli, Monte Cieco nel quartiere n.4. Zona di Via Orsoleto e aree limitrofe nel quartiere n.5. Per maggiori approfondimenti è possibile conoscere le zone di voto di ogni sezione elettorale. 

Solo come curiosità, in due seggi di Torre Pedrera (138 e 139) Patto Civico aveva ottenuto nel 2016 una media del 33% grazie ad una candidatura locale; ma questo risultato non si riversa sul voto del centrosinistra alle politiche 2018 e alle regionali 2020. In questi due seggi il centrosinistra ha un calo del 24%.

In 5 seggi il centrosinistra è avanti sul 2016. Di questi, tre sono le sezioni 72,73 e 74. E’ la zona del V° Peep.

L’ultimo approfondimento riguarda la Lega di Salvini. Tra il 2016 ed il 2020 ha incrementato il proprio voto del 19%. Di seguito i seggi con incremento superiore al 20%

Interessante la scomposizione dei dati su base degli ex quartieri di Rimini. Il centrosinistra è avanti (di poco) solo nel quartiere n.2. In tutti gli altri quartieri sono avanti le liste del centrodestra. Solo il voto disgiunto dell’elettorato grillino (stimabile in 800 voti) e di una parte di elettorato moderato del centrodestra, oltre ad elettori che hanno votato solo il candidato a presidente, permette a Bonaccini di stare avanti alla Borgonzoni.

Confronto tra le liste del centrosinistra e del centrodestra alle elezioni regionali nel comune di Rimini

Questo dato conferma le difficoltà del centrosinistra nelle aree più periferiche. Anche le tradizionali “roccaforti” del centrosinistra danno segni di cedimento.

Ovviamente sono possibili e necessari  altri approfondimenti che verranno opportunamente svolti, quasi sicuramente, dalle singole forze politiche.

Maurizio Melucci

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