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Turismo, il 2019 si conferma un anno difficile. I dati definitivi nei comuni riminesi. Il commento di Gnassi

La regione ha pubblicato la rilevazioni dell’andamento turistico gennaio-dicembre 2019. Sono i dati conclusivi che confermano le rilevazione precedenti.

Si tratta della rilevazione ufficiale Istat, che contribuisce alle statistiche nazionali ed europee.

Come si nota i comuni costieri segnano tutti un risultato negativo nelle presenze eccetto Rimini.

Si tratta di segni negativi minimi che segnano sostanzialmente una tenuta, ma rappresenta comunque un “campanello di allarme” da valutare per le iniziative di promozione in corso e delle prossime settimane sui mercati.

Rimini con un segno positivo, derivante dal turismo estero ed in particolare dei Russi.

E’ la conferma di una stagione turistica difficile sia nei dati quantitativi che, soprattutto,  nei fatturati.

Il mese di dicembre si chiude con una lieve crescita delle presenze a Rimini (+1,1%) ed una tenuta a Riccione (0%). Sono i due comuni che più hanno investito sugli eventi di fine anno

Il turismo estero conferma la ripresa del mercato russo e la tenuta di quello tedesco.

In Regione il 2019 si chiude con una sostanziale tenuta grazie ai risultati positivi di Bologna e Modena. Male la provincia di Ferrara ed in calo la provincia di Ravenna

Il commento del sindaco di Rimini Andrea Gnassi:

“Se il dato Istat non esaurisce la complessità dell’analisi dei flussi turistici (integrata con altri indicatori, come sappiamo, dall’Osservatorio Regionale del Turismo che restituisce una fotografia ampia anche dell’escursionismo e dei consumi), i numeri ufficiali dell’anno 2019 registrano come Rimini capoluogo per il quinto anno consecutivo accumuli una crescita sia in arrivi che in pernottamenti. Un risultato incoraggiante viste le dinamiche di un anno comunque difficile per il turismo italiano, tra una primavera funestata dalla pioggia e dalle difficoltà del balneare alle prese con una concorrenza internazionale molto più agguerrita di un tempo. E un dato sul quale riflettere per il Comune capoluogo proprio comparando i numeri dell’anno 2015 quando i pernottamenti furono 6.916.643 contro i 7.544.070 del 2019. Crescendo in ognuno degli anni, Rimini ha ‘guadagnato’ in 5 anni 627.427 presenze turistiche, grazie agli investimenti sull’hardware e all’attrattività di un software, gli eventi, connessi al primo. Non si tratta solo di numeri buttati lì visto che dietro ad ognuno di quei pernottamenti guadagnati c’è una camera di hotel, un ristorante, un acquisto in negozio e dunque ricchezza e occupazione. Facendo un calcolo convenzionale quelle 627 mila presenze in più hanno fatto ricadere su Rimini una ricchezza suppletiva di oltre 50 milioni di euro. E’ lo stesso risultato in termini di crescita di presenze soprattutto internazionali che Rimini si deve porre per i prossimi 3, 4 anni quando grazie al Museo Fellini, il Museo d’arte contemporanea, la riqualificazione diffusa, la nuova organizzazione e promozione turistica con Visit Rimini, il potenziamento dell’accessibilità sia ferroviaria che aeroportuale che stradale, l’auspicata riqualificazione degli alberghi che deve armonizzarsi con il gigantesco lavoro sul waterfront che stiamo facendo con il Parco del Mare, dovrà portarci a un nuovo, ulteriore salto di qualità. Sul 2019 rimarco ancora una volta l’ottimo risultato sul turismo estero. Per quanto riguarda il 2020 nei prossimi giorni farò un punto su progetti, prospettive, cose da fare, anche in relazione alle politiche nazionali e regionali”.

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