Nei giorni scorsi si è tenuta al teatro Sociale di Novafeltria la presentazione alla cittadinanza del progetto relativo alla strada variante alla Marecchiese, un’infrastruttura destinata a rivoluzionare la viabilità del territorio riminese. In sala i sindaci del territorio, il presidente della Provincia di Rimini Riziero Santi e imprenditori.
Alcuni cittadini di Novafeltria sono rimasti perplessi sulle soluzioni presentate e hanno deciso di unirsi sotto il motto “Per una mobilità possibile e sostenibile”.
“Il Sindaco di Novafeltria e quello di Casteldelci con grande enfasi hanno presentato pubblicamente l’ipotesi progettuale della nuova strada in Valmarecchia. Al di là del sapore pre-elettorale dell’incontro, siamo rimasti molto perplessi per i contenuti – spiegano – . La strategia proposta non ci sembra di buon senso per migliorare in tempi brevi la sicurezza e la percorribilità dell’attuale tracciato stradale per persone e merci”.
“Crediamo poi esista un’altra idea di sviluppo, maggioritaria in Valmarecchia, che prevede una mobilità accessibile a tutti, compatibile con l’ambiente e con il paesaggio tra i più belli della nostra Regione, un’idea che non ha nulla a che fare con l’immensa colata di cemento a 4 corsie sulla sponda del fiume proposta dai relatori. In un momento storico in cui i giovani s’interrogano su come salvare il pianeta, e l’Unione Europea indirizza la maggior parte delle risorse disponibili per promuovere lo sviluppo verde, riteniamo illogico avventurarsi in soluzioni distanti da queste premesse. Vogliamo pertanto esprimere un NO chiaro e netto ad un’ipotesi inutilmente dispendiosa e di poca lungimiranza, redatta senza alcuna approfondita analisi in merito ai volumi / tipologia di traffico, alle reali criticità e alle possibili conseguenze” .
“Non si comprende perché compiere un tale scempio, quando sarebbe possibile ottenere gran parte dei risultati auspicati dalle aziende migliorando ad esempio i collegamenti con l’E45, come indicato da tempo nella programmazione locale e regionale. Non si comprende la ragione di investire milioni di euro in una nuova superstrada a quattro corsie quando si fatica a garantire la manutenzione dell’esistente, come le esperienze di questi ultimi anni insegnano: da Santa Maria d’Antico, a Torello, ed è storia di oggi il Ponte di Verucchio”.
“Ci piacerebbe invece – concludono – migliorare la viabilità con interventi puntuali, laddove necessario; affiancando alla gomma nuove forme di mobilità che non mortifichino la risorsa paesaggioe gran parte del tessuto commerciale esistente. Ci piacerebbe non dimenticar e che “La bellezza salverà il mondo” come scriveva Dostoevskij e ricordava Tonino Guerra.Oggi più di ieri il viaggiatore è sensibile all’autenticità, ai luoghi veri e intatti, come pensare di azzannare questo patrimonio pregiudicando il turismo lento ed uno sviluppo sostenibile? Ci piacerebbe che il nuovo progetto di viabilità in Valmarecchia fosse l’occasione per un salto in avanti verso un nuovo e moderno concetto di fruizione della mobilità fra le aree interne dell’Appennino. Ci piacerebbe riattivare i tavoli di lavoro nelle sedi preposte, aperti a tutte le forze sociali, culturali ed economiche, piccole, medie e grandi, per stabilire un percorso partecipato e condiviso in grado di cogliere le reali esigenze del territorio e saper rispondere con azioni concrete e realizzabili”.