L’Agenzia delle Entrate, visto quanto riportato del decreto Milleproroghe, ha deciso di sospendere il pagamento dei canoni demaniali dei porti turistici fino al 30 giugno. Si tratta della norma fortemente voluta, oltre che da concessionari, dalle loro associazioni come Confindustria Nautica e da numerosi amministratori locali, compresi i sindaci di Rimini e Cattolica. La norma era indispensabile per evitare i procedimenti di riscossione, il blocco dei conti correnti e la revoca delle concessioni agli operatori in contenzioso con lo Stato a causa della legge finanziaria approvata dal governo Prodi del 2006, che, modificando retroattivamente le concessioni-contratto in essere per la realizzazione dei porti turistici, ha stabilito l’aumento retroattivo dei canoni demaniali anche fino al 700%.
L’Agenzia delle Entrate chiarisce che la relazione illustrativa del provvedimento evidenzia che la disposizione ha il fine di “ridurre il contenzioso in essere in sede amministrativa e giudiziaria in ordine ai pagamenti” dei canoni in parola. “Tale circostanza – secondo la nota – può indurre a ritenere che il pagamento dei canoni riferiti alle concessioni demaniali marittime per la realizzazione e gestione di strutture dedicate alla nautica da diporto debba considerarsi sospesa anche nei casi in cui le somme dovute a questo titolo siano oggetto di recupero coattivo, anche a seguito di iscrizione a ruolo”.
Intanto Confindustria Nautica, Assomarinas e Assonat giudicano “positivo” l’incontro con il sottosegretario al Turismo, Lorenza Bonaccorsi, che sta seguendo la conversione del Milleproroghe, e con l’on. Umberto Buratti, che si è fatto promotore delle istanze della portualità turistica alla Camera dei Deputati, per arrivare a una soluzione definitiva del contenzioso.