Nella serata di ieri il PDCS e RETE/Motus Liberi hanno chiuso l’accordo per il Governo con la lista Noi per la Repubblica (PSD, PS e Movimento Democratico). Sono dunque 44 i consiglieri della nuova maggioranza (21 PDCS, 11 RETE, 4 Motus Liberi e 8 Noi per la Repubblica). Rimangono all’opposizione Repubblica Futura e Libera, cioè le forze politiche che costituivano il precedente Governo della lista Adesso.sm.
Questa mattina alle 10 una delegazione del PDCS (il Segretario Giancarlo Venturini con Stefano Canti e Lorenzo Bugli) si è recata dai Capitani Reggenti per sciogliere le riserve dopo il mandato esplorativo ricevuto una settimana fa.
Ora i Capitani Reggenti devono convocare entro cinque giorni il primo Consiglio. E’ probabile che la seduta venga fissata per lunedì 23 dicembre. In aula, tra le altre cose, si nominerà la Giunta permanente delle elezioni e si fisserà la data di un secondo Consiglio in cui avverrà il giuramento dei consiglieri.
Mentre sulla parte programmatica gli accordi fra le liste sembrano essere stati raggiunti, si registra ancora qualche problema per la suddivisione delle deleghe e la scelta degli uomini chiamati a ricoprirle. Dopo la Conferenza stampa delle 12 di oggi dove le liste alleate hanno dato conferma degli accordi raggiunti, oggi pomeriggio nuovo incontro delle delegazioni per la suddivisione delle deleghe.
A questo punto sembra proprio che il vincitore delle elezioni, il Segretario PDCS Gian Carlo Venturini, rimarrà fuori dal Governo per la clausola della Legge sulla nomina dei Segretari di Stato del 2011 che vieta ad un politico di sedere per più di dieci anni al Governo. Venturini è stato al Governo nelle legislature precedenti per oltre nove anni. Ma tutto è possibile per la poca chiarezza del testo normativo.
Al momento sembra che la suddivisione possibile delle dieci Segreterie di Stato sia la seguente: 5 al PDCS, 2 a RETE, 1 a Motus Liberi, 2 a Noi per la Repubblica. Naturalmente il PDCS rivendica le Segreterie più “pesanti”: in primis Esteri e Finanze.
Ieri sera il PDCS ha anche emanato un messaggio di ringraziamento ai suoi quasi 6.000 elettori (pari al 33,35% dei votanti): “Abbiamo vinto insieme! Questa legislatura ci vedrà responsabilmente all’opera per dare le risposte che tutte le componenti sociali nella nostra realtà da tempo chiedono. Famiglia, imprese, istituzioni, giovani e anziani non erano parole da campagna elettorale prima e non sono parole vuote ora. Per tutti inizieremo quell’opera di ricostruzione ora necessaria per il nostro Paese”.
Ma la reazione di Libera (SSD, Civico 10) non si è fatta attendere. “Il segno politico dirompente di formare ‘un Governo politico delle opposizioni’ imbarcando nell’avventura il cartello elettorale formatosi fra i residui della destra e della sinistra, ha il solo significato di rimarcare come anche la DC e RETE, due forze più strutturate e apparentemente pensanti, intendano gestire il Paese con la stessa distruttiva aggressività con cui hanno gestito l’opposizione (…). Libera era ed è per un Governo di scopo con una larga rappresentanza capace di affrontare i problemi reali del Paese (…). Obiettivo di Libera sarà quello di battersi con tutte le energie affinché i vecchi poteri, che hanno generato la più grave crisi economica che la storia del Paese ricordi, a partire da quelli che hanno agito nelle banche, non vengano fatti resuscitare (…). Eravamo disposti a negoziare per trovare attraverso l’unità del Paese soluzioni efficaci ed eque. Non siamo disposti a svendere le nostre idee nelle logiche di spartizione che purtroppo già in questi giorni stanno emergendo in tutta la loro gravità”.
La sede del PDCS
Anche Repubblica Futura non va giù leggera sull’accordo fra RETE e PDCS. “La forza politica nata per rompere gli schemi e lottare contro il partito-stato ha preferito allearsi con la DC; i buontemponi retini sono passati in un battere d’occhio dal portare le arance in carcere ai maggiorenti democristiani allo spartirsi le poltrone con i loro ex scudieri. E tutto nel silenzio più fragoroso (…). Così gli elettori di RETE, che magari avevano creduto che RETE non si sarebbe mai alleato con la DC, si trovano un Governo già bello e fatto e non ne conoscono neppure il programma, non sanno sulla base di quali accordi questo Governo stia nascendo”.
In copertina: Assemblea dei candidati del PDCS alle elezioni dell’8 dicembre.