Sono stati una cinquantina gli operatori dei porti turistici italiani intervenuti questa mattina in Piazza Cavour per la manifestazione nazionale promossa da Assomarinas (Associazione Italiana Porti Turistici) in collaborazione con Ucina (Confindustria Nautica) contro l’aumento dei canoni per le concessioni destinate alla nautica.
Il tema nasce con la Legge Finanziaria 2007 attraverso la quale, per rideterminare i canoni annui per le concessioni rilasciate o rinnovate con finalità turistico-ricreativa, si chiedeva la stessa applicazione anche alle zone del mare territoriale ‘aventi per oggetto la realizzazione e la gestione delle strutture dedicate alla nautica da diporto’. Un intervento che ha portato quadruplicare i canoni dei concessionari delle darsene e delle marine d’Italia.
Nel corso della manifestazione, organizzata con il supporto del Comune di Rimini, hanno preso parola Luigi Ferretti di Marina di Rimini, il presidente di Assomarinas Roberto Perocchio e Saverio Cecchi presidente di Ucina. Ad affiancarli il sindaco di Rimini Andrea Gnassi, il sindaco di Cattolica Mariano Gennari e l’assessore al Demanio del Comune di Rimini Roberta Frisoni, a ribadire il sostegno del territorio ad un settore che rischia di subire un pesantissimo contraccolpo.
Il messaggio è stato univoco. “Siamo alla seconda manifestazione qui a Rimini e speriamo che sia l’ultima – ha detto Ferretti ripercorrendo le tappe della vicenda – Siamo alla fantascienza. Ci sono almeno tante sentenze che ci danno ragione, tra cui quella della Corte Costituzionale” che ha evidenziato le necessità di rivedere la norma. “Siamo primi per yacht e servizi, abbiamo i porti turistici più belli del mondo, ma ora siamo all’ultima spiaggia – ribadisce Cecchi – Sono presidente da appena sei mesi e mi sono trovato sul tavolo questa vergogna. Ne ho parlato col Ministro Toninelli prima e con il Ministro De Micheli poi, sono arrivato a minacciare il blocco del porto di Genova. Confidiamo che si trovi una soluzione nella finanziaria di fine anno”. “Ci sono i tempi per inserire l’emendamento in Finanziaria – gli ha fatto eco Perocchio – Un emendamento di tre righe, semplicissimo, che ribadisca un concetto chiaro: non si applica il nuovo canone a chi ha investito per costruire le infrastrutture. Tanti ci sostengono: penso ad Anci, che ha più volte lavorato per presentare l’emendamento o al consiglio della Regione Emilia Romagna che ha impegnato la Giunta a insistere col Governo perché si arrivasse ad una soluzione”.
“Non si possono cambiare così le carte in tavola – ha sottolineato il sindaco Gennari – Ringrazio il sindaco Gnassi per l’invito a essere qui oggi, ma ora faccio io un invito: andiamo insieme al Mef, a parlare con il ministro De Micheli e la vice Cancellieri: ci devono ascoltare, perché i territori sono la risorsa di questo Paese”.
“Non dobbiamo andare solo noi due, ma tutti insieme, per avere una risposta seria e definitiva – ha concluso il sindaco Gnassi – Questa è a tutti gli effetti una truffa di Stato: fai un contratto e retroattivamente si cambiano le carte in tavola. Abbiamo decine di milioni di investimenti costruiti su un contratto con lo Stato e lo Stato truffa con il contraente. Questa vicenda però non va strumentalizzata: negli anni si sono alternati governi di tutti i colori, ma la situazione è sempre la stessa. La politica si deve assumere le responsabilità: ho già parlato con il ministro De Micheli, Anci è attiva, così come c’è l’impegno del sindaco di Cesenatico Gozzoli e dell’assessore regionale Corsini. Basta un emendamento di tre righe e non si dica che non ci sono coperture, perché non ci sono coperture se qualcuno fallisce”.