Nel giorno dell’anteprima dell’inaugurazione del Metromare il sindaco di Rimini Andrea Gnassi lancia ancora bordate contro il deputato leghista Jacopo Morrone. Lo ha fatto con un post pubblicato su Facebook e la pietra dello scandalo è sempre l’annosa questione della Questura di Via Ugo Bassi. n“Sì a Rimini sono e siamo al capolinea. Finalmente. Ma del Metromare, caro Morrone. Che voi volevate abbattere. E che invece butterà giù muri, renderà Rimini e Riccione più forti nel mondo e darà più servizi alla nostra gente. Bastava vedere e sentire i bambini nella preview inaugurale di oggi: “finalmente andrò a Rimini – o viceversa a Riccione – da solo”. Certo ci vorrà un po’ perché sia tutto a puntino con Ferrovie ecc. “, attacca il sindaco.
“Ma qui le opere si fanno e non si dicono bugie, come sulla questura. Al mio fianco con i lavoratori e sindacati per spiegare che dovevano trasferirsi da Bornaccini non ho mai visto né Morrone ne Salvini e l’“assegno“ da 700 Mila euro per liberare Bornaccini per i poliziotti aveva la firma di enti locali, non dell’ex ministro. Con voi due la questura è rimasta in fascia C, e invece di rinforzi strutturali abbiamo visto selfie su moto d’acqua. Abbiamo visto saltare l’acquisto per 7,5 milioni di Ugo Bassi, decadere l’immobile e abbandonare la Giulio Cesare. Capisco che il sovranista forlivese abbia un insano piacere a far saltare le opere a Rimini. Ma qua non siamo abituati né a prenderle, né ad avere padroni, né siamo abituati alle bugie. “Oggi caro Morrone, da Rimini, niente sardine, “oz, sa stal cazedi, at dêm la renga“.