Una centrale dello spaccio allestita nella camera di un hotel di Viale Principe di Piemonte a Rimini. Ecco cosa si sono trovati davanti nella serata di ieri gli agenti della Squadra mobile di Rimini, che hanno arrestato due giovani ventunenni S.S. nato e residente a Genova ma di fatto habituè del capoluogo romagnolo e un albanese residente in patria, ma come il coetaneo di fatto a Rimini. Il primo è stato arrestato per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio, spaccio e resistenza pubblico ufficiale, il secondo solo per detenzione di spaccio.
La scoperta fatta dai poliziotti non è avvenuta durante un controllo di routine, o perlomeno non direttamente. Bensì dopo pedinamenti e appostamenti. Alle 17.20 una volante aveva pizzicato una coppia di 50enni, bellunese lui e svizzera lei mentre assumevano cocaina nella spiaggia circostante il viale, a Miramare. Anche questa scoperta non è stata fortuita. I poliziotti avevano intercettato i due mentre confabulavano con un ragazzo nei pressi della fermata della linea 11 e li avevano visti mentre si intascavano un ovulo e mentre il ragazzo faceva ritorno in hotel.
In Questura, la coppia, cui è stata comminata una sanzione amministrativa, ha vuotato il sacco fornendo agli agenti i dettagli sul pusher dal quale si erano riforniti. Ed è a questo che hanno inizio gli appostamenti di fronte all’albergo. Che permettono ai poliziotti di intercettare il giovane, intento a cedere a soli 20 euro una dose di eroina a un 36 enne di Prato sopraggiunto in auto proprio di fronte all’hotel.
I poliziotti assistendo alla scena sono entrati in azione e hanno bloccato i due. In poco hanno capito chi dei due fosse il pusher, ovvero S.S. il genovese di 20 anni. Che all’inizio ha pure fornito false generalità. Dopo essere stato messo alle strette dagli agenti, il ragazzo aveva addirittura ben pensato di aggredirli, mossa però del tutto avventata, i poliziotti infatti, lo hanno in poco tempo immobilizzato provvedendo a perquisire anche la stanza dell’hotel in cui soggiornava. Qui hanno sorpreso il giovane coetaneo albanese mentre dormiva e rinvenuti all’interno di una cassaforte 25 involucri termosaldati contenenti 7 grammi di cocaina, 2 di marijuana e 11 di eroina. Nella stanza c’erano anche un bilancino, carta alimentare in alluminio e coltelli per il confezionamento oltre che tre telefoni cellulari di cui uno è risultato rubato a una signora che ne aveva denunciato il furto, oltre a 410 euro, provento dell’attività di spaccio.
Il giovane italiano il 21 luglio era già stato arrestato per reati droga, il ragazzo albanese invece è irregolare sul territorio italiano. Nella tarda mattinata di oggi compariranno davanti al giudice del Tribunale di Rimini per il processo per direttissima.