Una donna di 50 anni muore per un tumore al seno non diagnosticato. Questa la denuncia dei famigliari, tramite l’avvocato Roberto Giannini, alla Procura della Repubblica di Rimini nei confronti di un medico specialista al quale si era rivolta la signora e che stando alla perizia del professore Vincenzo Canzonieri, responsabile di Anatomia patologica ad indirizzo oncologico del Centro Oncologico di Aviano se il tumore fosse stato diagnosticato per tempo la donna si sarebbe potuta salvare.
Tutto è iniziato nell’estate del 2018 quando la donna si rivolge ad un centro medico privato per una visita specialistica. Viene fissato un appuntamento con un medico di Bologna. L’ecografia al seno rileva la presenza di un nodulo ed il medico consiglia di approfondire gli esami con una mammografia che conferma la presenza del nodulo. Il radiologo consiglia di effettuare un esame istologico. Lo specialista di Bologna, dal quale la donna ritorna con il referto, decide di non seguire le indicazioni del radiologo e “chiude” il referto medico con la diagnosi di una ciste benigna che non necessità di ulteriori approfondimenti.
Non convinta la donna si ripresenta dal medico specialista di Bologna anche nel mese di ottobre. Anche in quell’occasione viene confermata che si tratta di una ciste benigna.
Dopo poche settimane la situazione clinica della donna precipita e viene prese in cura dalla struttura di senologia dell’ospedale di Rimini. Viene diagnosticato un tumore maligno ad alto grado di aggressività con metastasi diffuse ad altri organi, fra i quali il cervello.
Il 21 gennaio la donna muore.
Ora l’indagine per omicidio colposo per responsabilità medica da parte della Procura di Rimini.
