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Gnassi alla Soprintendenza: per il Comune i dehors annuali di Rimini restano tali

Dopo le polemiche anche feroci sui dehors contro la Soprintendenza ai beni culturali e ambientali di Ravenna, il sindaco di Rimini Andrea Gnassi ha preso carte e penna per scrivere all’architetto Vincenzo Napoli: è lui infatti il responsabile del riminese alle dipendenze del Soprintendente Giorgio Cozzolino.

Nella missiva il sindaco rivendica il massimo impegno posto per superare l’immagine di una Rimini fratturata e frazionata fra mare e centro storico, intraprendendo un impegnativo e ambizioso percorso di recupero e valorizzazione della propria identità storica, culturale e architettonica.

Di qui la politica dei “motori culturali”, sia in termini di identità e fruibilità da parte dei cittadini, sia come attrazioni turistiche verso un mercato, quello delle città d’arte, in cui Rimini era assente. Insomma,   “contenitori culturali” invece che “motori immobiliari”.

Gnassi ricorda la continua a proficua collaborazione fra l’Amministrazione Comunale e la Soprintendenza negli ultimi anni, elencando i risultati che ha prodotto: la riapertura del Teatro Galli, con la creazione della nuova Casa del Cinema ex cinema Fulgor, lo sfratto i parcheggi di Piazza Malatesta e la pedonalizzazione dell’area fra Teatro e Castel Sismondo, la piazza sull’acqua all’invaso del Ponte di Tiberio. Tutti obiettivi del Masterplan e del Piano Strutturale Comunale approvati dal Comune di Rimini. Insomma, uno dei più grandi progetti di riqualificazione e di ‘liberazione’ del centro e del proprio patrimonio storico e artistico attualmente in corso nel Paese.

Premesso ciò, si arriva al “Regolamento dei dehors nel centro storico” approvato in Consiglio Comunale il 3 marzo 2016. Regolamento redatto in stretta collaborazione con la Soprintendenza mettemdo al primo posto le esigenze della tutela e valorizzazione del centro storico, ben sapendo che passa dalla fruizione e dalla vitalità degli spazi urbani.

Secondo il primo cittadino di Rimini, gli arredi all’aperto fanno parte di una visione ben precisa che contrappone al degrado, alla paura e al timore dei tempi d’oggi, la socialità e la riappropriazione degli spazi pubblici, rendendoli luoghi di incontro una volta liberati dalle auto come da occupazioni invasive sia temporanee che permanenti.

Non tutti hanno rigato dritto, ma per loro c’è l’articolo 17 del Regolamento del 2016, quello intitolato “Sanzioni”, fra cui anche il mancato rinnovo dell’autorizzazione all’occupazione del suolo pubblico.

Quello che no va bene, però, è il pregiudizio indiscriminato verso tutta la categoria degli esercizi pubblici. con il mancato rinnovo di tutte quante le autorizzazioni annuali.

Il sindaco non manca di sottolineare che il regolamento in vigore, quello approvato con il parere della Soprintendenza,  sia preciso, severo, rigoroso, al punto da imporre l’uso dei materiali e di misure, la scelta dei colori, il rispetto di prescrizioni tecniche. Il che ha fatto bene alle situazioni commerciali di Rimini, prima non di rado in precedenza caratterizzate da poca qualità, occupazione disinvolta del suolo pubblico e utilizzo scriteriato di strutture ingombranti e magari in plastica. Ora invece si vedono strutture coordinate e persino semplificate. Ma soprattutto sono meno di prima, quando il regolamento non c’era. E Piazza Tre Martiri ne è un esempio.

Inoltre, prosegue Gnassi, non si può negare che l’effetto più apprezzabile generato dal Regolamento sui dehors – che ha richiesto e imposto canoni, prescrizioni e criteri – sta nel fatto che gli imprenditori si sono spinti in investimenti economici importanti, considerata la qualità richiesta per la realizzazione degli stessi. E loro si sono impegnati nel miglioramento estetico degli spazi esterni nel rispetto delle prescrizioni impartite dalla Soprintendenza. Una loro indiscriminata penalizzazione, nonostante gli sforzi che hanno fatto, sarebbe non solo un errore capitale, ma ma scatenerebbe una valanga di contenziosi  dall’aesito per giunta quanto mai incerto.

Per tutti questi motivi il sindaco conferma che l’Amministrazione intende proseguire nelle rigorose linee tracciate dal Regolamento ritenendo che le attività di rilascio delle autorizzazioni e quella di controllo della loro attuazione siano il risultato di un’azione in totale sinergia con la Soprintendenza, pur specificando che sono funzioni e attività di propria competenza.

Infine, ma più urgete di tutto, c’è la situazione generale di quei dehors che sono stati autorizzati solo in via stagionale, nonostante la richiesta originaria fosse a titolo permanente. Titolari che, pur avendo rispettato integralmente le regole, sono stati invitati, al di fuori del perimetro di competenza e al di là di quanto previsto dal Regolamento, a smontare tutto entro il 31 ottobre. Questa cosa occorre chiarirla subito. Per quanto riguarda l’Amministrazione Comunale di Rimini, quelle autorizzazioni restano annuali.

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