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Esternalizzazione scuole materne: Caro Matteo, pensaci tu!

Il personale precario dei servizi per l’Infanzia del Comune di Rimini ha scritto una lettera al Presidente del Consiglio Matteo Renzi in merito al progetto del Comune di rimini di esternalizzare parte dei servizi scolastici. Ecco il testo della lettera:

Al Presidente del Consiglio Matteo Renzi

Con la presente desideriamo informarLa rispetto alla situazione del Comune di Rimini in merito ai servizi educativi 0-6. 

L’Amministrazione riminese ha deciso di esternalizzare una percentuale di nidi e scuole dell’infanzia finora a gestione diretta (già esigua rispetto alla totalità dei servizi presenti sul territorio comunale). 

La motivazione apportata sarebbe l’impossibilità di far fronte alla spesa per il personale educativo e pertanto di fare assunzioni a tempo indeterminato. 

Ciò nonostante i posti siano vacanti e dunque si possano ricoprire con tempi indeterminati, proprio grazie al decreto Madia, votato dal Vostro Governo. Abbiamo chiesto ripetutamente di poter incontrare l’amministrazione, al fine di poter esplicitare le nostre perplessità a riguardo, ma non ci sono state date risposte. L’ipotesi di esternalizzazione, alla quale è succeduta la pubblicazione del bando di appalto, viene contestata da una parte significativa della cittadinanza, in primis dai genitori stessi (che hanno scelto o vorrebbero scegliere per i propri figli la scuola pubblica), dalle educatrici-insegnanti-operatrici scolastiche di ruolo e da tutto il personale precario (sul quale il Comune ha investito molte risorse in termini economici e di formazione). 

Presidente, Lei è stato Sindaco di una grande città ed è consapevole  della complessità nella gestione di un’amministrazione. 

Noi con la presente Le chiediamo come mai un Comune nel prendere decisioni di rilevante importanza come questa (perché riguarda i cittadini più deboli e bisognosi in assoluto), possa non tener conto della precarietà di quel personale che ha investito la sua vita in questo lavoro, degli accordi siglati con le delegazioni dei sindacati, che sono stati disattesi, e della volontà dei cittadini che esprimono il loro dissenso.

Noi educatrici ed insegnanti precarie, chiediamo che il Comune continui ad investire in questi servizi educativi pubblici e di qualità, poiché sono un valore da mantenere ed anzi implementare. 

Inoltre, chiediamo un futuro dignitoso per noi e per i nostri figli, dunque di essere finalmente stabilizzate. 

Si parla sempre piu’ spesso di sistema integrato pubblico/privato. Ma come potrà esserci integrazione se il pubblico sparirà? Quale governance? Quale parametro di qualità?  Che tipologia di integrazione potrà esserci senza parità di stipendi e diritti? Come potranno coesistere nella stessa struttura personale pubblico e privato, consapevole della disparità di contratti e diritti? 

Siamo terrorizzate all’idea di ritrovarci dopo tantissimi anni di precariato ed investimenti, credendo di essere stabilizzate, senza lavoro!

Dato che, nonostante noi avessimo esplicitato il nostro dissenso in tanti modi, qui nessuno ha voluto ascoltarci, chiediamo a Lei, Presidente, di intervenire e di far sentire la Sua voce.

Il personale precario dei servizi per l’Infanzia del Comune di Rimini”.

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