Sono 6476 violazioni per eccesso di velocità rilevate e sanzionate dallo Scout Speed in dotazione alla Polizia locale di Rimini.
“Tutti i crash test – è il commento del Comando della Polizia locale riminese – si svolgono avendo come parametro una velocità di 30 km/h, una velocità che può superficialmente apparire irrisoria ma che è più che sufficiente a provocare danni e lesioni anche mortali.” Il superamento dei limiti previsti dal codice della strada in ambito urbano continua infatti ad essere, come le statistiche nazionali rilevano, tra le maggiori cause di incidente stradale raggiungendo, assieme alla mancata precedenza e alla distrazione, ben il 40,7% dei casi anche nel 2018.
E’ per questo che, in attesa della definizione del percorso giuridico in atto che sancisca la liceità o meno dell’utilizzo dello Scout Speed in modalità dinamica – è attesa nei primi mesi del 2020 la sentenza della Corte di Cassazione chiamata ad esprimersi in maniera dirimente sull’argomento messo in discussione da diverse sentenze specie di giudici di Pace – lo Scout Speed riminese è tornato a controllare il rispetto delle regole sulle strade comunali con il suo utilizzo in modalità statica e l’adozione di tutte le prescrizioni previste dal regolamento ad iniziare dal posizionante dei cartelli di preavviso posizionati o a 80 metri sulle strade urbane o a 150 negli altri casi dal luogo in cui l’autovettura coi colori istituzionali della Polizia locale sta operando.
Lo Scout Speed in dotazione a molte delle Polizie locali italiane è sostanzialmente un autovelox montato a bordo di un mezzo di servizio, capace di analizzare e misurare le velocità dei veicoli sia in modalità statica sia in modalità dinamica, mentre cioè il veicolo è in movimento. Un sistema che è entrato a pieno titolo tra le strumentazioni in dotazione alla Polizia locale riminese per richiamare tutti alla necessità del rispetto del codice della strada in una logica dissuasiva e non solo repressiva.
“Nella programmazione del servizio – spiega l’assessore alla Sicurezza, Jamil Sadegholvaad – importante è la sinergia con i cittadini, che non mancano di segnalare luoghi e orari in cui maggiormente i limiti di velocità sono ignorati ed anche il loro apprezzamento quando vedono gli operatori all’opera. Tutti i servizi fatti si sono svolti in aree urbane ed extraurbane dove più frequenti sono state le segnalazioni, gli esposti e le richieste di un controllo elettronico dell’eccesso di velocità sugli automezzi. Le quasi 6500 sanzioni elevate in questi mesi del 2019 confermano purtroppo questo quadro. Proseguiremo nelle prossime settimane questo tipo di controllo sulle strade”
Sono state 48 da inizio anno le segnalazioni raccolte e formalizzate dall’Ufficio relazioni con il pubblico, molte di più quelle telefoniche ai centralini di Urp e Centrale operativa della Polizia locale che indicavano nella via Emilia Vecchia, Montescudo, Monte Titano, Marecchiese, via Ugo Bassi le strade dove auto e moto scorrevano pericolosamente veloci insieme a Statale 72 e statale 16, via Emilia, o a strade urbane come i lungomari, o l’asse di via Euterpe indicate come le vie in cui maggiormente gli automobilisti – ben il 40% dei quali sono riminesi – spingono sull’acceleratore.
Oltre il 45% delle violazioni verbalizzate in questi ultimi mesi hanno registrato velocità medie oltre i 10 km/h, mentre picchi fino ai 130 km/h sono stati registrati sulla superstrada di San Marino. Sulla via Emilia un Tir addirittura viaggiava ad una velocità di 89 km/h. Un terzo delle multe è stato elevato a persone residenti nel Comune di Rimini, la restante parte soprattutto a residenti nei Comuni della Provincia di Rimini