Sono queste le parole del Dott. Davide Mazzoli Direttore del Gait & Motion Analysis Laboratory di Sol et Salus dove dal 1996 che si occupa con tutto il suo staff, di valutare clinicamente e con tecnologie biomediche avanzate, gli effetti sul movimento dei segni clinici patologici tipici delle cerebrolesioni, quali la spasticità e le deformità muscolo tendinee, spesso invalidanti con gravi ripercussioni sulla qualità della vita e sull’autonomia.
Parliamo di deambulazione e dei gesti funzionali dell’arto superiore che per la loro genesi multifattoriale difficilmente possono essere indagati esaustivamente solo con una valutazione visiva.
“L’utilizzo di tecnologie biomediche avanzate ci consente assieme alla valutazione clinica di proporre i migliori trattamenti e di prevederne gli effetti nel tempo. Attualmente giungono da noi pazienti da tutta Italia e anche dall’estero. C’è grande interesse su questo tema, ma manca ancora oggi un “knowledge” uniformato sul territorio Nazionale”.
L’unità operativa di Sol et Salus, ormai riconosciuta a livello internazionale, vanta uno staff superspecializzato, impegnato nell’attività clinica, nella ricerca e nella didattica in ospedali e università e nella partecipazione a congressi nazionali e internazionali.
Grazie alle tecnologie della Motion Capture, venti anni di attività hanno permesso la raccolta di una quantità enorme di dati che oggi assumono un valore conoscitivo senza precedenti.
Precisa il Dott. Mazzoli: “negli anni la nostra attività clinica è stata progressivamente affiancata dalla ricerca e quest’ultima è per noi diventata oggi una vera necessità”. “Noi cerchiamo conferme circa le nostre ipotesi e i nostri risultati, confrontandoci con i revisori delle più importanti riviste scientifiche internazionali. Siamo consapevoli della fatica e dello sforzo anche economico necessari per questo impegno, ma crediamo che questa sia una strada obbligata per fare innovazione e qualità in medicina riabilitativa”.
“Le aumentate possibilità di comprensione della fisiologia e fisiopatologia del movimento e di verifica degli effetti dei trattamenti, offerte dalle tecnologie di cui disponiamo, ci consente di migliorare il nostro operato in un’ottica di efficacia e di efficienza. La ricerca quindi diventa un passaggio obbligato per avere conferme circa le nostre ipotesi, per capire e scoprire le cause delle anomalie del movimento umano a seguito di una cerebrolesione”.
Questo impegno, seppur non facile da sostenere, nel tempo ripaga! A conferma di questo, la recente vincita del primo premio come miglior lavoro scientifico a carattere clinico assegnato dalla Società Italiana di Analisi del Movimento in Clinica durante il XVII Congresso Nazionale tenuto presso la Fondazione Don Carlo Gnocchi a Milano dal 5 all’8 Ottobre
All’evento erano presenti relatori provenienti dall’America, dall’Inghilterra, dalla Spagna e da Israele.
“Abbiamo vinto con un lavoro svolto in collaborazione con i colleghi del Laboratorio di Analisi del Movimento dell’Ospedale San Giorgio di Ferrara che stimiamo per la loro umanità e il loro alto livello professionale”. “Il lavoro premiato ci ha permesso di scoprire, in una percentuale molto alta di pazienti con esiti di Stroke (ictus), l’attività patologica di un muscolo della coscia spesso causa di un’eccessiva rigidità del ginocchio che ha effetti molto invalidanti. Questo studio, aldilà della soddisfazione di tutto il gruppo, costituisce un importante contributo per tutta la comunità scientifica”. Il premio infatti, come precisa il Dott. Mazzoli, consisterà in una pubblicazione sulla rivista scientifica Gait & Posture.
“Anche in medicina riabilitativa non possiamo più permetterci di lavorare senza evidenze, l’attività clinica quotidiana deve andare di pari passo con una sistematica e misurata osservazione di ciò che valutiamo e proponiamo ai nostri pazienti per poter decidere ciò che serve e ciò che non serve, per poter quantificare gli effetti dei trattamenti”.
Questa formula <clinica-ricerca integrate nella routine operativa> desta grande interesse per chi vuole fare Medicina Riabilitativa di alto livello, non solo nel territorio Nazionale: recentemente il Dott. Mazzoli è stato invitato in qualità di ospite internazionale, al 10th Pan Pacific Conference on Rehabilitation a Shanghai per presentare l’attività svolta di tutto il Team del laboratorio presente in Sol et Salus. Tra gli invitati erano presenti professori universitari e primari di dipartimenti di riabilitazione provenienti dagli Stati Uniti, dall’Inghilterra e dall’Australia.
“Anche in Cina c’è tantissima voglia di sapere e di crescere; c’è tanta motivazione; durante la mia permanenza ho visitato ospedali riabilitativi privati di alto livello con dotazioni tecnologiche avanzate, personale medico e fisioterapico molto preparato”.
La ricerca, fonte di sviluppo e innovazione, oggi presente in Sol et Salus è sostenuta anche dall’interesse delle più importanti aziende del settore produttrici di tecnologie per la riabilitazione.
“Ci chiedono di utilizzare il nostro know how maturato sulla fisiologia e fisiopatologia del movimento per sviluppare, perfezionare e trasferire tecnologie sugli strumenti prodotti per la riabilitazione. Le aziende del settore cercano partner come noi per fare innovazione”.
“In questo contesto le collaborazioni con le università diventano fondamentali. Offriamo ai giovani un terreno fertile per poter contemporaneamente apprendere, sperimentare e avviarsi con corsie preferenziali al mondo del lavoro”.
Il laboratorio di Analisi del Movimento di Sol et Salus ha collaborato intensamente con il “Department of Computer Science” dell’ Università degli Studi di Milano per un progetto europeo sull’home rehabilitation. “In letteratura – precisa Mazzoli – non ci sono ancora risultati omogenei sull’efficacia della home rehabilitation nei pazienti con Stroke, ma crediamo seriamente che questa possa essere una buona soluzione per consentire ai pazienti di poter fare attività motoria con motivazione, prevenendo tutta una serie di conseguenze all’immobilità fortemente invalidanti”. “Noi crediamo che il percorso riabilitativo non debba finire all’interno dell’ambiente ospedaliero, ma è anche vero che ci troviamo di fronte a una sanità che frequentemente rinnova tagli su tutti i settori e uno dei più colpiti certamente è quello della riabilitazione”.
“Le aziende del settore che stanno investendo su di noi – continua Mazzoli – vogliono offrire borse di studio a quegli studenti più meritevoli che produrranno le miglior tesi di laurea ad alto contenuto e trasferimento tecnologico in medicina riabilitativa. Questi potranno fare stage direttamente nelle aziende e i più lodevoli trovare anche un impiego”.
“Abbiamo in cantiere tante altre novità: in dicembre inizieremo una collaborazione con un’azienda italiana per sviluppare e perfezionare un esoscheletro che consente ai pazienti con lesioni midollari di camminare in autonomia”.
“Stiamo applicando il nostro know how anche per l’arto superiore: è del tutto recente una pubblicazione sul Journal of NeuroEngineering and Rehabilitation che riporta correlazioni tra una delle più importanti scale cliniche di valutazione per l’arto superiore e indici strumentali sviluppati dal nostro team applicati a un esoscheletro robotico. Abbiamo pensato di utilizzare un robot riabilitativo per l’arto superiore, anche per la valutazione. Lo studio di validazione concorrente pubblicato sulla rivista ci permette di utilizzare quello strumento per fare valutazione e riabilitazione contemporaneamente. Altri ospedali stanno utilizzando i nostri software per portare avanti progetti di ricerca come l’IRCSS Eugenio Medea e più precisamente l’Ospedale Bosisio Parini (Lecco): applicheranno i nostri software sullo stesso robot dell’arto superiore di cui disponiamo in Sol et Salus, per comprendere sul bambino fisiologia e fisiopatologia del movimento”.
“Su questa linea stiamo raccogliendo risultati molto interessanti a seguito dei trattamenti proposti all’arto superiore sulla base delle valutazioni cliniche e strumentali con la Motion Capture.
Stiamo applicando concretamente i software e modelli da noi ideati per la valutazione dell’arto superiore nella pratica clinica e nella ricerca che abbiamo deciso di intraprendere in collaborazione col gruppo dell’Ospedale San Giorgio di Ferrara. Stiamo definendo con il gruppo una serie di dati normativi sull’attività elettromiografica muscolare dell’arto superiore nei gesti funzionali richiesti dalle attività di vita quotidiana; uno studio originale che sicuramente porterà un valido contributo alla comunità scientifica e ai clinici, e in primis ai pazienti”.
“I risultati ad oggi ottenuti sono il frutto del lavoro di gruppo fatto da persone motivate che affrontano tutti i giorni le diverse problematiche proposte dalla clinica e dal rapporto umano con chi affronta la malattia e la disabilità, ma che con curiosità, passione e voglia di confrontarsi, allargano l’orizzonte del loro sapere e del saper fare. Tutto questo genera un’atmosfera di motivazione dei professionisti, fondamento dei risultati terapeutici e accademici. Il mio Team ha queste caratteristiche e voglio ringraziare tutti i componenti perché il loro impegno e la loro dedizione nell’applicare la formula <clinica-ricerca integrate nella routine operativa> ci ha permesso di differenziarci e di offrire al paziente il massimo”!