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Sole 24 Ore, Rimini sempre seconda per reati. Gnassi: dati in calo, ma la nuova Questura?

Il Sole 24 ore ha pubblicato l’indice di criminalità annuale, che sostanzialmente riporta il numero di denunce sporte nei capoluoghi di provincia italiana ogni 100.000 abitanti in graduatoria. A livello nazionale diminuisce in Italia il numero dei reati denunciati (6.500 al giorno, il 2,4% in meno su base annuale), ma registrano un aumento notevole le truffe e le frodi informatiche, a +15%.  Più nei dettagli a livello di classifica il podio poco ambito è occupato in ben due gradini da due città della Regione: il suo capoluogo Bologna,al terzo posto e Rimini al secondo dopo Milano.

A Rimini sono 21.799 le denunce presentate nel 2018, ma sono 6.430.1 quelle sporte ogni 100.000 abitanti, il metro utilizzato per stilare la graduatoria. Nel capoluogo la tendenza è in linea con quella rilevata a livello nazionale (nel 2018 le denunce sono diminuite rispetto al 2017 e a Rimini erano state 6.951).  A guidare la classifica dei reati denunciati sono i furti.

Rimini non può sorridere per il numero di furti con strappo denunciati (è terza Italia con 56 denunce ogni 100.000 abitanti) ed è la quarta città in Italia per quelli con destrezza (764,9 denunce presentate per un totale di 2.593 effettive). E c’è spazio anche per un quarto posto sulle graduatorie delle rapine, con 80,2 denunce presentate ogni 100.000 abitanti (272 quelle effettive). Dati decisamente poco sorridenti anche per quel che riguarda le violenze sessuali. Seconda con 16,2 denunce ogni 100.000 abitanti per un totale effettivo di 55 casi. Anche sotto il profilo delle estorsioni il dato è significativo. La città si è attestata sul quarto gradino con 25,7 denunce presentate nel 2019.

Il sindaco di Rimini Andrea Gnassi è intervenuto sulla questione evidenziano il calo graduale nel tempo delle denunce presentate. 

“Già lo scorso anno il capoluogo riminese aveva calcato il podio della classifica stilata dal sole 24 ore piazzandosi al secondo posto – commenta il sindaco – Ed è per la verità da anni che Rimini è abituata a classificarsi tra le prime posizioni. Il commento del sindaco Andrea Gnassi non è causale: “Quello che conta nelle statistiche come questa è la tendenza su più anni. E il trend per l’area riminese è chiaramente in discesa dal 2013. Detto ciò, non è certo il caso di lasciarsi andare a facili entusiasmi. Restano la propensione alla denuncia- evidentemente ancora più forte e sentita nel Nord Italia- e l’impatto statistico dei consistenti flussi turistici sul territorio le principali cause della conferma dei 25 Comuni della Provincia di Rimini nella tradizionale classifica sulle denunce dei reati, pubblicata quest’oggi dal quotidiano ‘Il Sole 24 Ore’.”

“Al di là delle disquisizioni sui paradossi o meno della statistica, il dato 2018 merita di essere osservato nella sua sostanza. La provincia di Rimini ha un positivo calo delle denunce alle forze dell’ordine pari a – 7 per cento rispetto all’anno precedente, che in numeri assoluti significa 1.649 reati in meno. Una delle contrazioni più alte registrate in Italia lo scorso anno. Interessante però il trend pluriennale: comprando il quinquennio 2013/2018 la provincia registra una diminuzione di 4.942 reati, pari statisticamente a un – 22,6 per cento. Un progresso evidente e innegabile. Non solo: il dato 2018 è nettamente il più basso dal 2011 e cioè dall’anno in cui la provincia di Rimini ha allargato i suoi confini e la sua demografia con l’ingresso dei 7 Comuni della Valmarecchia, avvicinandosi ai numeri precedenti relativi a un territorio provinciale più ‘magro’ e comunque molto distante dai picchi registrati nella seconda metà degli anni Novanta”.

Infine un ritorno sulla questione della Nuova Questura.

E’ utile ancora una volta sottolineare come questi positivi risultati siano frutto della costanza, del lavoro, dell’abnegazione delle forze dell’ordine di stanza in provincia di Rimini, in sinergia e in collaborazione con le 25 amministrazioni comunali, l’amministrazione provinciale e l’associazionismo diffuso (si pensi solo alla straordinaria attività di sensibilizzazione e concreta che portano avanti l’osservatorio sulla criminalità sul fronte del contrasto alle infiltrazioni mafiose e gruppi come Rompi il Silenzio e altri nei confronti dell’emersione del fenomeno della violenza verso le donne). Nonostante promesse, impegni, patti sottoscritti, lo Stato Italiano – titolare per costituzione e per legge delle politiche sulla sicurezza – ha mosso solo pochi e timidi passi, ad esempio, per il passaggio di categoria della Questura che come primo risultato avrebbe l’incremento permanente degli organici di Polizia, uscendo dalla ‘implorazione’ dei rinforzi estivi che ormai in provincia di fermano per poco più di un mese. Sul problema delle sedi, vecchie e nuove, come si dice…abbiamo già dato e detto anche nei giorni scorsi. Alla fine, di tutte questa classifiche restano ogni anno qualche analisi centrata, qualche polemica politica e una considerazione di fondo, la più importante: tutto quello che di buono che si fa in provincia di Rimini sul fronte della sicurezza, ed è tanto di buono vedendo il deciso calo dei reati, va ascritto alla volontà e all’abilità di chi qui opera. Tutti gli altri, non importa coalizione o colore partitico, beh, diciamo che continuano ad essere distratti”.

Per Gnassi è importante ripercorrere a tappe e a ritroso la classifica del Sole 24 ore. Ecco i dati sui reati denunciati nel capoluogo romagnolo negli ultimi 23 anni. Numeri alla mano, nel 1996 erano stati denunciati 28.688 reati poco meno di 7.000 in più rispetto al 2018.

ANNO TOTALE DELITTI DENUNCIATI

PROVINCIA DI RIMINI

1996 28.688
1997 29.657
1998 26.319
1999 19.421
2000 19.433
2001 19.277
2002 19.888
2003 23.507
2004 22.729
2005 23.032
2006 24.126
2007 26.521
2008 22.438
2009 22.500
2010 20.235
2011* 23.054
2012 24.681
2013 26.741
2014 26.631
2015 26.136
2016 24.261
2017 23.448
2018 21.799

 

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