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Rimini: sabato al Museo “Vecchie e Nuove epidemie”

“Vecchie e Nuove epidemie” è la mostra presso il Museo della Città, a cura di Walter Pasini e Angelo Beccarelli in collaborazione con il Gruppo AUSL Romagna Cultura. Resterà aperta al pubblico dal 5 ottobre al 1 dicembre in concomitanza con la Giornata internazionale contro l’AIDS. L’obiettivo è far conoscere, non solo alla comunità scientifica, le caratteristiche delle malattie epidemiche di ieri e di oggi, le misure adottate dagli Stati per fronteggiarle e i progressi della scienza che hanno consentito di combatterle con successo. Un tema di grande attualità che prevede anche approfondimenti con incontri e seminari pubblici.

Il convegno inaugurale “Vecchie e Nuove epidemie”, previsto sabato 5 ottobre, dalle 10 alle 12, nella Sala del Giudizio, al Museo della Città, vede gli interventi di grandi esperti del settore per una panoramica a trecentosessanta gradi fino ai nostri giorni.

Dopo il saluto di Maurizio Grossi, Presidente Ordine dei Medici di Rimini, e l’intervento di Sonia Muzzarelli e Stefano De Carolis del Gruppo Cultura AUSL Romagna, il dr. Walter Pasini  fra i maggiori esperti della Travel Medicine, farà da moderatore alle relazioni di: 

Angelo Beccarelli,  I lazzaretti; Stefano Arieti, Ebrei ed epidemie; Mario Po’, La Peste a Venezia; Saverino La Placa, La Poliomielite; Francesco M. Galassi, Il mondo prima dei vaccini; Giancarlo Cerasoli, La Spagnola; Francesco Toni, Il Morbillo; Francesco Cristini, L’AIDS. E’ prevista una visita guidata alla mostra.

Durante il periodo di apertura della mostra sono previste visite guidate per scuole o gruppi (previa prenotazione al tel. 335.8472461), realizzate in collaborazione con il Corso di Laurea per Assistente sanitaria e grazie a professionisti sanitari volontari.

Spiegano gli organizzatori: “Epidemie e pandemie hanno accompagnato il cammino dell’umanità, provocando nei secoli milioni di malati e di morti. Alcune come la peste, il vaiolo, la sifilide, la tubercolosi, il colera, la pandemia influenzale del 1918-19, hanno avuto effetti devastanti sul piano demografico, sociale, sanitario ed economico. I porti sono stati per secoli i principali luoghi di ingresso delle malattie epidemiche per l’arrivo di uomini, merci e animali infetti e le autorità sanitarie del tempo hanno cercato di impedirne l’ingresso creando strutture deputate all’isolamento dei malati e dei sospetti tali: i lazzaretti. Oltre ai lazzaretti, nel corso dei secoli, gli Stati hanno adottato misure di prevenzione e controllo come le fedi e le patenti di sanità che consentivano l’attracco delle imbarcazioni, i

cordoni sanitari, i bandi di sanità, la sospensione di fiere e mercati, la disinfezione delle lettere. Alla fine del ‘700 il medico inglese Jenner sperimentava con successo la vaccinazione contro il vaiolo che, grazie alla campagna di vaccinazione di massa promossa dall’OMS, porterà nel 1980 alla sua eradicazione. Tra la fine dell’800 e i primi del ’900 sono stati scoperti i virus, batteri o protozoi responsabili delle principali malattie epidemiche. Le vaccinazioni hanno avuto un ruolo fondamentale nella prevenzione e controllo di molte malattie, la scoperta della penicillina è stata determinante nel controllo della sifilide, fognature efficienti e acqua potabile fondamentali nella prevenzione del colera e di altre malattie trasmesse per via alimentare. Negli ultimi cinquant’anni alle tradizionali malattie epidemiche, se ne sono aggiunte altre definite “emergenti” come l’AIDS, l’infezione da virus Ebola, da Zika virus, da coronavirus come la MERS-coV e altre ancora”.

La mostra, itinerante, ha il Patrocinio della Presidenza della Repubblica, del Senato della Repubblica,  Camera dei Deputati, del Ministero della Salute e del Ministero dei Beni Culturali, del Comune di Rimini, dell’Ausl Romagna, dell’Ordine dei Medici Chirurghi e

Odontoiatri di Rimini, della Scuola Grande di San Marco/Polo Culturale-Museale Storia Medicina della SGSM di Venezia, appartenente all’Azienda Ulss 3 Serenissima di Venezia, dell’Accademia Italiana di Storia della Farmacia, dell’Ordine dei Farmacisti della provincia di Rimini.

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