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Inchiesta appalti. Biagini replica a Gnassi:” leggi le 100 pagine della GdF”

Con un intervento sulla sua pagina FB, l’ex assessore avvocato Roberto Biagini replica al comunicato del sindaco di Rimini sull’inchiesta sugli appalti nel Comune di Rimini. Roberto Biagini ribadisce il suo punto di vista in modo puntuale.

“Non mi interessano i rilievi processuali penali della vicenda per il semplice fatto che sono al vaglio degli organi giudiziari. Sicuramente l’avvocato a cui si rivolgerà per la consulenza gli spiegherà la differenza tra la lettura penale di “un fatto” in fase di accertamento giudiziale e quella “politico amministrativa” di detto fatto che può aver rilievo non per gli addetti ai lavori ma per i cittadini riminesi, per l’opinione pubblica, per la comunità e quindi per noi tutti.

Basta solo avere un minimo di pazienza e ascoltare la spiegazione del professionista.

Andrea Gnassi parla di “illazioni e dubbi”? Può darsi che per lui si tratti di “illazioni e di dubbi”, rispetto il suo pensiero; ma è la fonte di tali “illazioni” e di tali dubbi che Gnassi sbaglia ad individuare. Egli vuole attenersi agli “gli atti e i fatti” ? Molto bene. Allora non è certo l’avv. Roberto Biagini il soggetto a cui deve indirizzare il suo interesse ma sono le 100 pagine della Notizia di Reato contenute nell’ informativa della Guardia di Finanza (intercettazioni, pedinamenti, documenti allegati ecc..) che dovrebbero farlo riflettere sulle azioni future da compiere da lui e dalla Giunta. In particolare si legga le varie “Conclusioni” aventi ad oggetto i rapporti tra i pubblici dipendenti e Mirco Ragazzi, il soggetto “esterno” al centro di quelle che Gnassi sostiene essere “illazioni confutabili”. Si legga le trascrizioni delle intercettazioni telefoniche dalle quali emergono (“dubbi e illazioni?”) i comportamenti volti a denigrare liberi professionisti (architetti di fama internazionale), imprese o consorzi di imprese del territorio riminese, per cercare di impedire loro di partecipare anche a “gare” nell’ambito degli appalti privati. Non credo siano contenti questi soggetti quando verranno a conoscenza dei “dubbi e delle illazioni” che li riguardano; né a leggere che il sindaco di Rimini (all’ epoca dei fatti rilevati dalla Guardia di Finanza anche Presidente della Provincia) minimizzi su questi atteggiamenti ritenendoli quasi “frutto della fantasia del sottoscritto con sete di vendetta politica” mentre è tutto nero su bianco all’ interno dell’informativa della GDF.

Non credi, Gnassi che anche gli ordini professionali, le associazioni ed i consorzi di imprese riminesi possano essere interessati a quello che avveniva nel sottobosco della politica ed alle loro spalle ad opera di certi soggetti? Questi ultimi sono forse tutti “mariuoli”, (uso una citazione d’autore)?

Perché il sindaco di Rimini non vuole interessarsi dei rilievi di questa “vomitevole” situazione , anche se piena di “dubbi ed illazioni” come sostiene, al di là degli esiti processuali che devono proseguire il loro iter nella doverosa dialettica accusa-difesa? Mi vuole querelare? Rischio ampiamente preventivato e accettato. L’ importante è che la città conosca la vicenda e gli attori. Mi difenderò e replicherò.”

 

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