Traffico di stupefacenti ma soprattutto una «violenta e aggressiva» attività di estorsione nei confronti di cittadini e commercianti. E l’associazione mafiosa. Sono questi i reati contestati a 28 persone, tutti e vicini alla cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri, gruppo criminale dedito soprattutto al traffico di stupefacenti che opera tra Lamezia Terme, San Luca e Nicastro. L’operazione contro la ‘ndrangheta della piana lametina è partita alle prime luci dell’alba di venerdì mattina: i carabinieri di Lamezia e Catanzaro, su richiesta della Procura di Catanzaro guidata da Nicola Gratteri hanno eseguito 28 ordinanze di custodia cautelari in carcere.
L’operazione è stata coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro ed è stata rinominata “Crisalide 3”. Questa è la terza inchiesta negli ultimi mesi che va a colpire la cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri che due anni fa il procuratore Gratteri la definì «una cosca di ‘ndrangheta di serie A» per la sua forza intimidatrice in grado di di mantenere un controllo «asfissiante» nella Piana Lametina, controllando e ricattando imprenditori e piccoli commercianti.
Un arresto è stato fatto anche a Morciano. Si tratta di Antonio Grande, 27 anni. Grande vive Morciano dove ha l’obbligo di firma e lavora come fornaio. Per gli inquirenti Grandi è legato al capo della cosca Ottorino Ranieri.
Per Vincenzo Capomolla procuratore distrettuale della Dda di Catanzaro per l’area tirrenica: “le cosche colpite oggi sono già state destinatarie di altre indagini e varie condanne. La cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri, nonostante diversi arresti subiti al vertice, ha perpetuato un controllo illecito del territorio. Sono sopraggiunte nuove leve, impiegate in una massiccia attività estorsiva e intimidatoria”. L’hanno chiamata Crisalide 3 in quanto si tratta di una integrazione investigativa alle altre operazioni che hanno toccato la cosca