Primo giorno dopo il “fermo pesca” per i pescatori della Romagna. Forse, però, qualcuno di loro ha dimenticato le norme europee restrittive in materia di confezionamento e distribuzione del “pescato” che prevedono la tracciabilità dei prodotti per una miglior garanzia della salute del cittadino e tutela della professionalità dei lavoratori del settore.
Come l’amministratore di una ditta del settore ittico e il conducente di un camion frigo – un dipendente della stessa impresa – fermati ieri e sottoposti a controlli dagli agenti della Polizia Stradale di Riccione in servizio però sulle strade di Cesenatico.
Apparentemente il controllo sembrava di normale routine:durante le ispezioni di rito della cella frigorifera sono stati controllati 300 chilogrammi di pesce fresco o sicuramente pescato da poco, confezionato in cassette di polistirolo e coperto di ghiaccio.
Alla richiesta della documentazione di trasporto, provenienza, confezionamento e lavorazione, però il conducente e l’amministratore non sono stati in grado di esibire alcun atto.
Da qui la necessità di approfondimento del controllo con l’immediato intervento del personale della Capitaneria di Porto di Cesenatico per la specifica competenza nel settore.
Accertata la violazione, il pesce veniva sequestrato e posto in una cella frigorifera di una ditta di Cesenatico. Nella mattinata odierna un sanitario ne ha certificato la salubrità. Il pesce è stato quindi confiscato e non potrà essere restituito al trasportatore. In compenso però sarà ceduto in beneficenza ad associazioni di assistenza alle persone di Cesenatico, Rimini e Riccione.