Cacciati da Facebook: anche le pagine di Forza Nuova Rimini, Forza Nuova Romagna e il profilo personale del coordinatore Mirco Ottaviani sono stati cancellati dal social network più diffuso del mondo, insieme a quelli di Casapound e Forza Nuova di tutta Italia. Scomparsi anche decine di account vicini alle due formazioni di estrema destra. E’ stato lo stesso Facebook a spiegare il motivo del blocco, avvenuto alla viglia del voto di fiducia sul secondo governo Conte.
“Le persone e le organizzazioni che diffondono odio o attaccano gli altri sulla base di chi sono – ha spiegato subito un portavoce del social network – non trovano posto su Facebook e Instagram. Candidati e partiti politici, così come tutti gli individui e le organizzazioni presenti su Facebook e Instagram, devono rispettare queste regole, indipendentemente dalla loro ideologia”, Secondo un portavoce, “gli account che abbiamo rimosso oggi violano questa policy e non potranno più essere presenti su Facebook o Instagram”.
In questo non ci sarebbe nulla di nuovo, in quanto Facebook, sostiene, da sempre esclude individui o organizzazioni che incitano all’odio e alla violenza o che sono coinvolti in azioni violente, senza entrare nel merito delle ideologie politiche. Per arrivare a un blocco di questa portata si effettuano comunque lunghe verifiche, anche per accertare se gli autori dei post o le associazioni cui fanno riferimento abbiano promosso o esercitato direttamente violenze sulla base di fattori come la razza, l’etnia, la personalità.
Blocchi di questo tipo hanno riguardato finora molte organizzazioni di estrema destra, in alcuni casi legate al tifo calcistico, in Italia, Germania, Olanda, Gran Bretagna, Bulgaria, Francia, Ungheria, Norvegia.
Veementi le reazioni dei neofascisti. Simone Di Stefano, segretario di Casapound, accusa: “Un abuso, commesso da una multinazionale privata in spregio alla legge italiana. Uno sputo in faccia alla democrazia. Un abuso commesso in un giorno simbolico. Un segnale chiaro di censura che per ora colpisce noi, ma indirizzato a tutta l’opposizione al governo PD/5Stelle. Questo è solo l’inizio, chissà di cosa saranno capaci”. Mentre il leader di Forza Nuova Roberto Fiore parla di “Polizia politica di Zuckerberg”.
Mentre plaudono al provvedimento numerosi espontenti politici di sinistra, come il segretario del Pd Nicola Zingaretti: “Quella di Facebook è una motivazione esemplare a sostegno di una scelta giusta e coraggiosa. Dobbiamo condividere e diffondere queste parole importanti per mettere fine alla stagione dell’odio. Ci sono persone che se vincessero negherebbero ad altre persone il diritto di esistere. Non bisogna mai dimenticarlo”. E la ex presidente della Camera Laura Boldrini: “Bene Facebook. Un altro passo verso l’archiviazione della stagione dell’odio organizzato sui social network”. Mentre il capogruppo dem al Senato Andrea Marcucci osserva: “L’apologia di fascismo è un reato anche sui social. Chissà magari ora se ne accorge anche Salvini”. La ex ministra Valeria Fedeli twitta: “Per la prima volta @facebook e @instagram chiudono decine di pagine e profili di #Casapound. Chi sparge odio e violenza non ha più campo libero sui social network. Adesso andiamo avanti con una normativa complessiva di prevenzione e sanzione dei linguaggi d’odio sul web”
Soddisfazione anche dall’Anpi: “Da tempo l’Anpi denuncia anche con esposti alla magistratura il dilagare sui social della brutalità nazifascista – dichiara Carla Nespolo, presidente nazionale dell’Associazione nazionale partigiani – Siamo dunque molto contenti di questa notizia: i social non devono essere un luogo in cui sia consentita la violazione della Costituzione che, ricordo, è antifascista”.