Si terrà venerdì prossimo, 6 settembre, a Cerasolo, in Largo castello, ove è posta un cippo, alle 19, la cerimonia per ricordare la fucilazione di Aristodemo Ciavatti.
Il 3 settembre del 1944 a Cesasolo la piccola comunità che abitava le case del crinale assistette a una esecuzione senza processo, all’omicidio di un giovane combattente per la libertà che si chiamava Aristodemo Ciavatti.
“Aveva 22 anni, era nostro fratello – racconta Otello Ciavatti – era impegnato, come altri della famiglia, nella lotta al nazifascismo, diffondeva i volantini della resistenza. Aristodemo è stato un martire della libertà come tanti altri giovani che scelsero la difficile condizione della resistenza.
Quante volte abbiamo rivisto la vecchia stazione del trenino che portava a San Marino, le gallerie dove si riparavano le famiglie, i luoghi scoscesi come il pidrone che conduceva al piccolo torrente dove ogni tanto affioravano le bombe della seconda guerra mondiale”.
In quei luoghi i fratelli Ciavatti svolgevano la loro attività antifascista.
“Quel paesaggio ora è cambiato, ma grazie al ricordo – ricorda ancora Otello – è possibile riordinare i frammenti del passato e riconoscerli ogni volta che ci rechiamo a Cerasolo poiché la capacità e la volontà di ricordare sono connaturati alla permanenza dei valori della resistenza e della Costituzione che vivono ancora dentro di noi”.
La sezione Anpi di Coriano è intitolata ai fratelli Ciavatti, così come, ad Aristodemo, è intitolata una via del paese.