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Corte dei Conti: bene i comuni riminesi, solo Cattolica col fiatone

E’ stata pubblicata la speciale classifica della sezione Autonomie della Corte dei Conti nella Relazione 2019 sull’analisi del sistema dei controlli interni degli enti locali. La graduatoria è relativa all’esame delle relazioni annuali riferite al 2017 di 852 amministrazioni pubbliche con 747 Comuni sopra i 15 mila abitanti e 105 enti di area vasta, tra Province e Città metropolitane.

L’analisi si avvale soprattutto di indicatori idonei a monitorare se la programmazione sia adeguata, se si raggiungano i livelli di efficacia, efficienza ed economicità prestabiliti, se la quantità e qualità dei servizi siano in linea con i requisiti richiesti e se l’organizzazione sia corrispondente agli scopi.

I risultati riferiti agli obiettivi di gestione, nei quali si tratteggiano le politiche, i programmi e gli eventuali progetti dell’ente, sono rilevabili nel breve periodo e possono essere valutati in termini di efficacia, intesa quale grado di conseguimento degli obiettivi di gestione, nonché di efficienza, quale rapporto tra risorse utilizzate e quantità di attività svolte o servizi resi.

La graduatoria classifica anche i Comuni in 5 fasce di rischio:

153 enti appartengono alla fascia “a basso rischio controllo interno”:  presidiano, “con approccio olistico ed integrato”, tutti i tipi di controlli senza manifestare particolari criticità nei diversi settori. Tra loro figurano enti i cui moduli di controllo sono frutto di una consolidata tradizione e che meritano di essere riconosciuti come le best practice dei controlli interni italiani.

Sono 176 enti, che si potrebbero definire a rischio di controllo “medio”, sembrerebbero attuare modalità di controllo caratterizzate da non marcate difformità rispetto ai regolamenti interni; dal diffuso esercizio del controllo preventivo di regolarità amministrativa e contabile su tutti gli atti aventi rilevanza finanziaria e/o patrimoniale.

Muovendosi nell’ambito dell’ampia fascia intermedia di rischio di controllo interno, la distinzione tra i 221 enti a rischio di controllo “medio-alto” e i 182 enti a rischio di controllo “medio-basso”  si fa più marcata.

Mentre i primi sono enti che stentano ancora ad avviare numerose tipologie di controlli e, per lo più, tendono a considerare i controlli interni come un semplice adempimento formale (piuttosto che un’opportunità ed una garanzia per l’Ente), i secondi riescono a garantire controlli in quasi tutti i campi di intervento con modalità adeguate e funzionali

Per quanto riguarda i comuni capoluogo della nostra regione la situazione è la seguente

Solo Ferrara è inerita nella fascia di rischio media, tutti gli altri comuni capoluogo dell’Emilia Romagna sono nella fascia bassa.

Nei 5 comuni superiori ai 15 mila abitanti in Provincia di Rimini  la situazione è la seguente:

Tre comuni in fascia di rischio bassa, Santarcangelo in fascia di rischio media. Cattolica è in penultima fascia di rischio, medio alta. La Provincia si colloca nella fascia di rischio media.

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