Il Partito dei Socialisti e dei Democratici e il Partito Socialista della Repubblica di San Marino esprimono le prossime volontà d’azione.
«Rimettere al centro la cittadinanza e il ruolo del Consiglio Grande e Generale per risolvere con la condivisione del paese i problemi che caratterizzano questi anni, intensificati da una scellerata azione governativa», dichiarano.
«Il PS ed il PSD intendono mettere a frutto il patrimonio ideale e delle tante persone che hanno fatto la storia socialista e riformista – continuano – confermando l’adesione alla socialdemocrazia internazionale ma offrendo un progetto che vuole mettere al primo posto l’azione e non i simboli, la capacità politica sulle sigle, aprendo una fase di confronto con le parti più attive e avanzate delle società che devono essere coinvolte e attrici del rilancio del paese».
«Il riferimento va in primis alla ricostruzione delle condizioni di fiducia della cittadinanza nella politica, che deve tornare a essere il motore delle vicende pubbliche, tenendosi lontani ed equidistanti dai poteri (tutti) e avendo quale stella polare la ridefinizione dell’assetto economico con il lavoratore al centro lo stato sociale quale valore imprescindibile».
«A tal fine sarà indispensabile tornare alla collaborazione con la Repubblica Italiana – aggiungono – e ottenere il passaporto europeo per la nostra economia: al primo posto della politica estera sammarinese, come è sempre stato e sarà, ci deve essere il rapporto funzionale con i vicini italiani, poi la definizione del contesto di integrazione europea nel quale ci muoveremo ed in seguito i rapporti con il resto del mondo. Nell’ordine appena citato».
«PSD e PS si fanno portavoce dell’esigenza di creare un contesto nuovo ma non impreparato alla storia e alla buona politica – concludono -, come quella che un secolo fa portò dopo un buio periodo all’Arengo: servirebbe un nuovo arengo delle persone di buona volontà che sentono prioritario un nuovo inizio democratico ed economico della Repubblica, nella consapevolezza che la strada imboccata in questa legislatura e le azioni intraprese dalla attuale maggioranza siano sbagliate e che dalle forze di opposizione debba partire lo spirito aggregativo per governare nella prossima e imminente legislatura vista la fine della spinta propulsiva (o meglio frenante) del governo».