Singolare iniziativa del presidente dell’Arcigay di Rimini, Marco Tonti,che ha occupato lo scranno del consigliere comunale Mario Erbetta per difendere i diritti omosex. La protesta di Tonti deriva da una interrogazione in Consiglio Comunale presentata da Erbetta (Rinascita civica) per chiedere al Comune di non concedere il patrocinio al Rimini summer pride. L’occasione per il singolare gesto di protesta l’apertura della sala del consiglio Comunale per uno spettacolo su Primo Levi al quale era invitato lo stesso presidente dell’Arcigay.
Sulla sua pagina Fb tinti spiega in un lungo intervento le ragioni del gesto
“SE QUESTO È UN OMOFOBO?
Alcune settimane prima del Rimini Summer Pride – 27 luglio 2019 in consiglio comunale si è scatenata una grandinata omofobica di prim’ordine a cura soprattutto del consigliere Mario Erbetta. Egli affermava che i pride sono anacronistici perché “ormai quasi tutti i diritti sono stati riconosciuti” (senza rendersi conto che la sua frase conteneva in sé l’autosmentita proprio in quel “quasi”). Ma la cosa davvero ripugnante e vergognosa è stata l’affermazione che l’omofobia non esiste.
L’OMOFOBIA NON ESISTE!?!
È riuscito a dirlo senza ridere, senza soffocare, senza piangere, senza un’esitazione nella voce. Come se fosse una cosa buttata lì, un’opinione come un’altra, un pensiero come potrebbe essere sul tempo o sulla qualità dell’ultima cena al ristorante (per i meno accorti: questa è già omofobia). Quando si parla di omofobia si parla di vite umane, di storie personali, di individui che soffrono e che a volte si suicidano (sì, è successo anche da noi). Fare il negazionismo sull’omofobia è la nuova moda della miserrima destra italiana, la più bigotta del mondo, dopo aver rinunciato (forse) ad altri negazionismi.
Al contrario Rimini negli ultimi anni è stata teatro di casi gravi che hanno avuto anche un risalto nazionale. Ma sono tanti altri i casi non noti che noi conosciamo e gestiamo; e poi tantissime persone che non riescono a denunciare anche a causa di un certo negazionismo nonchalant che nega la loro sofferenza e la loro esistenza. Al consigliere Erbetta, prima di sparare certe scempiaggini, sarebbe bastato chiedere a chi le cose le sa e le vive sulla propria pelle.
Ma visto che non ha avuto l’umiltà né la dignità di informarsi, trovandomi incidentalmente per uno spettacolo su Primo Levi al Consiglio comunale di Rimini, ne ho approfittato per lasciare qualche informazione nei banchi del suo scranno. E come gentile omaggio una bandiera rainbow, perché noi non odiamo nessuno. Vogliamo solo poter vivere una vita serena e senza offese, senza persecuzioni, senza discriminazioni, senza doverci nascondere o mimetizzare, senza essere attaccati gratis per ragioni partitiche, senza avere il terrore di essere aggrediti perché camminiamo mano nella mano, con tutti diritti che ci spettano (tutti, non “quasi” tutti, Erbetta), in poche parole poter aspirare alla felicità come chiunque altro.
Le auguro buona lettura, se avrà la decenza di aprire gli occhi su un mondo che non riguarda il conflitto partitico ma la vita delle persone. E chissà, forse dopo la vedremo al prossimo Summer Pride cui la invito già da adesso.”