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Ultimi sondaggi referendum: il No avanti in Italia, a Rimini prevale il Sì

Chiamamicitta.it ricapitola i principali sondaggi pubblicati in questi giorni a livello nazionale e i sondaggi effettuati sul territorio di Bologna e Rimini nelle settimane scorse.

Oggi è l’ultimo giorno in cui sarà possibile diffondere sondaggi sul referendum sulla riforma costituzionale, che si terrà il 4 dicembre, secondo quanto prescrivono una direttiva dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM), che vieta «la pubblicazione o diffusione dei risultati degli stessi nei quindici giorni precedenti le consultazioni», e la legge sulla cosiddetta par condicio del 2000.

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La tendenza è piuttosto chiara, per quelli che vogliono fidarsi dei sondaggi: oggi il No è in netto vantaggio.

Gli ultimi sondaggi danno avanti il No con un distacco fra i tre e i dieci punti, mentre la media di YouTrend lo dà in vantaggio di sei punti. La tendenza sembra essersi consolidata nelle ultime settimane, anche in corrispondenza di un calo del numero degli elettori indecisi: a settembre il Sì e il No erano dati come molto vicini, a ottobre il No aveva guadagnato un piccolo vantaggio, poi c’era stato una specie di riavvicinamento e ora il Sì è nettamente dietro (secondo YouTrend ha perso 2,1 punti nell’ultimo mese). Da settembre a oggi due sondaggi hanno dato il No avanti di più di dieci punti, ed entrambi sono usciti a novembre.

A Bologna, in un sondaggio realizzato nelle settimane scorse, sarebbe in testa il No , con una quota di indecisi però ancora enorme e un’astensione che si preannuncia altissima.

In base al sondaggio, solo il 36% degli intervistati ha già maturato un orientamento preciso, percentuale che sale al 45% se si considerano anche coloro che comunque esprimono una propensione». Un quinto scarso degli interpellati invece «si è dichiarato non informato e quindi non in grado di esprimere una opzione».

Un 13% non è certo se andrà a votare, mentre il 36% ha già deciso che diserterà le urne.«Sulla base di questi indizi – si legge nello studio – è predicibile che il tasso di partecipazione non supererà il 60% degli aventi diritto».

Fra coloro che dichiarano, esplicitamente o tendenzialmente, il loro voto, il No è in vantaggio di circa otto punti, 26,6% contro il 18,2% dei Sì. Tra gli elettori che hanno maturato un orientamento valido, il No sarebbe invece avanti col 59,4%, contro il 40,6% dei Sì.

A Rimini ci sarebbe una situazione diversa dal contesto nazionale ed anche da quella bolognese:

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I dati del sondaggio su Rimini commissionato da Chiamamicitta.it

Come si nota il Si a Rimini è in vantaggio per poco più di 3 punti percentuali.

Complessivamente vi è ancora un numero alto di indecisi, i quali potrebbero fare la differenza. Sicuramente sarà una campagna elettorale sino all’ultimo voto e ultimo giorno.

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