Il Tribunale Amministrativo Regionale della Puglia ha sospeso l’ordinanza che imponeva ai bar degli stabilimenti balneari di utilizzare piatti, bicchieri e posate in materiali compostabili.
A marzo la giunta regionale pugliese, così come vari comuni tra cui Rimini , aveva lanciato la campagna «plastic free». Questa imponeva la sostituzione, anche con l’appoggio di un’associazione di proprietari dei lidi, piatti e bicchieri in plastica monouso con altri in cellulosa biodegradabile.
I giudici amministrativi hanno invece dato ragione alle associazioni di produttori di bevande del settore, che hanno fatto ricorso, forti del fatto che il divieto di usare plastica non è previsto da alcuna norma di legge.
Il Tar, ha stabilito che trattandosi di tutela della concorrenza, la regione non ha competenza. L’unica legge utile in questo caso è la direttiva europea 2019/903, pubblicata il 12 giugno, che impone però lo stop alla plastica a partire dal 2021. L’ordinanza sarebbe invece entrata in vigore subito, dando ai commercianti giusto il tempo di smaltire entro settembre le scorte di plastica.
Anche in Sicilia il Tar della Sicilia il 9 luglio ha accolto il ricorso dei produttori di stoviglie monouso contro i Comuni di Trapani e Santa Flavia (PA) e le loro ordinanze «plastic free». A motivare la decisione questa volta vi era l’assenza di presupposti di necessità e urgenza e dal rischio di provocare inutilmente danni gravi alle imprese e ai loro occupati.
Le Associazioni ricorrenti accolgono con favore questo provvedimento e ricordano, con preoccupazione, gli inutili gravi danni alle imprese e ai loro occupati in un momento delicato.
“Le imprese – spiegano le associazioni – sono sempre più sostenibili e investono nell’Economia circolare, in particolare su plastiche riciclabili al 100% che andrebbero incentivate e valorizzate, non demonizzate e bandite a causa dell’inciviltà di chi le disperde nell’ambiente. Riteniamo sia fondamentale sensibilizzare gli esercenti e i consumatori per aumentare la raccolta e la gestione differenziata dei rifiuti”.
Le associazioni coinvolte non escludono di avviare analoghi ricorsi nei confronti delle amministrazioni che hanno adottato provvedimenti “plastic free” che nei contenuti contrastano con la Direttiva Europea sul monouso in plastica che, si ricorda, non prevede alcun divieto di immissione sul mercato di bottiglie in PET e bicchieri in plastica.