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Riccione, ultimo ballo per i nonni del Nautilus: “Impossibile continuare, Tosi non risponde”

“I nonni del Nautilus non ballano più! Cattive notizie per i 200 nonni tesserati del Nautilus”. E’ l’allarme lanciato da Centro Sociale per anziani di Riccione, che annuncia: “Siamo costretti ad informare i soci e la città che al centro Nautilus non ci sono più le condizioni per lo svolgimento delle serate danzanti”.

E la presidente e il consiglio direttivo spiegano: “Gli spazi che sindaco e assessore hanno tolto agli anziani per cederlo al centro per le famiglie, ci costringono a rinunciare a numerose attività di svago rivolte agli anziani della città. Non di meno è paradossale che un centro storico, che da oltre vent’anni svolge una funzione sociale per la comunità, debba vedersi costretto a convocare una conferenza stampa per “sensibilizzare” l’amministrazione a comprendere il disagio provocato alla nostra associazione!”.

“Abbiamo dato totale disponibilità all’amministrazione comprendendo le ragioni di urgenza che li hanno portati, forse per una errata pianificazione, a spostare il centro per le famiglie dal Nido Cairoli al centro Nautilus.
Proprio in ragione di questo spirito collaborativo abbiamo chiesto all’amministrazione di farci sapere a quali condizioni avremmo potuto gestire questa convivenza e soprattutto per quanto tempo.
NESSUNA RISPOSTA!”.

“E nessuna disponibilità a vagliare insieme soluzioni alternative che permettessero sia al Centro per le Famiglie che a noi di avere spazi più consoni allo svolgimento delle rispettive attività. La sintesi è che siamo costretti ad interrompere molte attività e soprattutto a mettere la parola fine al ballo! Il salone di 120 mq che è stato tolto al Nautilus, ci costringe a ridurci in uno spazio di appena 50mq in cui non ci sono le condizioni di sicurezza né per lo svolgimento delle cene, né per poter ballare. Il gazebo, peraltro non legittimato, non è fruibile nella stagione invernale e soprattutto ha un pavimento scosceso e non in piano; si inumidisce durante l’inverno perché manca l’isolamento sul terreno rendendolo scivoloso e inadatto al ballo e ad attività motorie”.

“Insomma non ci sono le condizioni per poter dare seguito all’attività socio ricreativa a cui il centro è chiamato.
E non si tratta solo del ballo, visto che saremo costretti ad interrompere il ciclo di conferenze del “posto delle fragole”, quello sul benessere e gli stili di vita per gli anziani, quello di 2° livello di uso del computer e numerose altre attività a cui il centro dava spazio”.

“A questo punto non possiamo che PRETENDERE dal sindaco Tosi e dall’assessore Galli di avere informazioni certe sulle prospettive e di individuare una soluzione alternativa che possa contemperare le esigenze di tutti. Noi non abbiamo intenzione di abbandonare il centro ma non possiamo nemmeno perdurare in una situazione “indefinita” e senza alcuna tutela per i frequentatori del Nautilus. In cinque anni di governo Tosi non siamo riusciti ad ottenere il rinnovo del contratto di comodato”.

“Che a questo punto diventa necessario per comprendere se c’è la volontà politica di far vivere il centro sociale. E di farlo garantendo la fruizione di spazi adeguati e sicuri. Gli anziani hanno il diritto di vivere la loro socialità e di farlo come più gli piace. Ascoltando musica e ballando. Togliergli questo svago significa impoverirne la vita e ridimensionarne le occasioni di socializzazione. I centri sociali e di buon vicinato sono “l’unica” risorsa ricreativa per i nostri anziani. In una città in cui non ci sono balere e in cui si è spenta la musica anche per i giovani, privarci di questa possibilità, ci pare una cattiveria gratuita. Pertanto, domenica sera svolgeremo la nostra “ultima cena con ballo”, dopo di che, in mancanza di risposte concrete e impegni contrattuali con l’associazione, da trasmetterci entro 15 gg, convocheremo un’assemblea straordinaria degli iscritti per decidere il futuro del centro sociale”.

E la presidente Ines Tommasoni aggiunge: “Valuterò anche la possibilità di dare le dimissioni insieme al direttivo e di avviare una raccolta firme solidale fra i Riccionesi. Non abbiamo chiesto nulla se non trasparenza e impegni concreti per risolvere una situazione di disagio che, qualora si protragga per un tempo troppo lungo, porterebbe alla chiusura del centro stesso. Abbiamo fatto tutti troppa fatica e ci siamo presi anche grandi responsabilità per arrivare ad oggi insieme ai soci fondatori e agli iscritti, nell’interesse della comunità. Non è giusto costringerci a prendere posizioni così dure ma intendiamo difendere il diritto dei nostri nonni a divertirsi svagandosi. Siamo un supporto per la città e non abbiamo nessuna intenzione di subire in silenzio un atto di prevaricazione”.

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