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70esimo anniversario UNICEF: Inaugurazione Mostra”Dalla parte dei bambini”

Da domani, venerdì 18 novembre, fino a giovedì 24 novembre 2016, presso la Galleria dell’Immagine di Rimini, si terrà la mostra “Dalla parte dei bambini” promossa dall’Unicef  sezione di Rimini. In questo 2016 ricorrono infatti due importanti anniversari: il 70esimo dalla fondazione dell’Unicef e il 27esimo della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che si ricorda ogni anno il 20 di novembre.

In vista di questi due avvenimenti, il progetto “Scuola Amica” in collaborazione con Unicef e Miur-Ministero dell’Università e della Ricerca ha coinvolto diverse scuole di Rimini che hanno prodotto elaborati, utilizzando media di vario genere, sul tema del diritto all’istruzione e all’essere bambini. Le scuole hanno lavorato attorno ad alcuni articoli della Convenzione (legalità, gioco, diversità, sfruttamento minorile) elaborando e creando percorsi fantasiosi di integrazione e inclusione sociale. Gli elaborati degli alunni delle classi coinvolte – quali trasposizioni grafiche, pannelli o plastici, libroni, foto e filmati – saranno esposti in mostra presso la Galleria dell’Immagine della Biblioteca Gambalunghiana: I.C. Dante Alighieri Rimini; I.C. Centro Storico Rimini; I.C. E.Filippini Cattolica; I.C. G. Zavalloni Riccione;  6° Circolo Rimini;  2° Circolo Santarcangelo.

Domattina venerdì 18 novembre 2016 alle 10.30 alla presenza dei ragazzi delle scuole coinvolte, dei professori, dell’Unicef e dei rappresentanti delle istituzioni cittadine, si terrà quindi il taglio del nastro della mostra, che vedrà la partecipazione del coro ‘Voci Bianche‘ dell’IC Dante Alighieri diretto dalla professoressa Maria Elvira Massani. La mostra resterà poi aperta al pubblico dal 18 al 24 novembre 2016 con orario 9.30-12.00 e 16.00-17.30 tutti i giorni.

Negli ultimi anni – racconta Elide Piva, responsabile Unicef per le scuole – anche il MIUR, esprimendo la volontà di collaborare con l’Unicef,  ha  promosso e sostenuto il Progetto “Scuola Amica”: un progetto che ha consentito agli insegnanti, agli educatori, agli operatori dell’infanzia e ai  genitori di conoscere la Convenzione, un testo normativo fondamentale per l’educazione. L’obiettivo è quello di proporre alle scuole percorsi attuativi dei diritti, che migliorino l’accoglienza e la qualità delle relazioni, che favoriscano l’inclusione delle diversità, che promuovano la cittadinanza attiva e la cultura della legalità.

La libertà non si coltiva

In particolare, la scuola media Alighieri dell’Istituto Comprensivo Alighieri Fermi ha scelto il tema dello sfruttamento minorile ed i ragazzi della classe 2C (oggi tutti in 3C) hanno creato una storia collettiva di fantasia dal titolo “La libertà non si coltiva.” Gli alunni, con il concorso della professoressa di Italiano Lucia Dellarosa, e dei professori di arte, tecnica e musica, Andrea Carlini, Maurizio Battarra e Gabriele D’Abramo, con parole, fumetti e disegni hanno dato vita ad un librone cartaceo da cui è stato poi tratto un videoclip. Un racconto avvincente che parla del “sacro” diritto a poter vivere il proprio essere bambini, dell’importanza del diritto allo studio e all’istruzione, ma anche di amicizia, fedeltà e della libertà.

Ma come è nata l’idea di un videoclip a fumetti? “Avevamo da poco visto in classe il film IQBAL – racconta la professoressa Lucia Dellarosa storia vera di un bambino pakistano ridotto in schiavitù che lottò per i diritti dei bambini sfruttati dai fabbricanti di tappeti arrivando con molto coraggio a sacrificare la propria vita. Questo filmato aveva profondamente colpito i ragazzi e quando ho presentato loro il progetto Unicef e la Dichiarazione dei Diritti dell’infanzia, che contiene 54 articoli, hanno deciso a maggioranza che l’articolo prescelto sarebbe stato quello relativo allo sfruttamento minorile. Da qui è partito il lavoro a piccoli gruppi: i ragazzi dovevano inventare i personaggi protagonisti (i loro eroi), gli antagonisti (i cattivi), scrivere una trama verosimile, studiare un’ambientazione e un Paese (hanno scelto l’oriente con l’oceano Indiano) e collocare il tutto al tempo presente. In ogni gruppo c’erano artisti-fumettisti che hanno disegnato la storia, monitorati e guidati dal professor Carlini. Ma non tutti erano concordi nel terminare il racconto con un ‘lieto fine’. Ritengo comunque che questo percorso abbia contribuito ad infondere nei ragazzi un po’ di fiducia nella giustizia, perché possano crescere pensando che dalla nostra volontà e determinazione nella vita possono dipendere tante cose”.

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