A Rimini, nel 2018, è nata la Birreria 1843. Un locale dove la birra viene prodotta artigianalmente sia per i veri intenditori che per i semplici appassionati. A mandare avanti questo locale, insieme a tre dipendenti e altri tre soci, è Gianluca Bissaro, 47 anni da Bolzano, ma cattolichino d’adozione.
Bissaro, perché avete scelto proprio questo nome?
«Il nome rappresenta la data nella quale viene ufficialmente inaugurato a Rimini il primo stabilimento balneare e quindi è l’omaggio che noi tutti soci abbiamo voluto dare alla città. 1843 è anche un richiamo al periodo vittoriano e allo stile un po’ steampunk (“steam” significa vapore, fonte energetica tipica della rivoluzione industriale, ndr), che vede la presenza di tubi, rame, legno, lampade a filamento nel locale».
Che tipi di birra proponete?
«Abbiamo un impianto di spillatura indipendente con 13 vie disponibili, 7 delle quali utilizzate per la mescita delle birre da noi prodotte nel birrificio attiguo al locale: Keller, Pils, Amarillo American IPA, Amber Ale, Stout, Blanche, Belgian Strong Ale, Pale Ale e Festbier. Essendo un microbirrificio, con produzione nel centro di Rimini, non possiamo garantire continuamente tutte le birre prodotte alla spina e quindi, a rotazione, ed in base alla stagionalità, abbiamo 6 o 7 birre nostre e, a volte qualche birra “ospite”».
Si può anche mangiare qualcosa nel vostro locale?
«Certo, oltre ad un locale dove bere birra e long drinks, abbiamo voluto dare spazio anche al cibo da “pub”, scegliendo prodotti locali e di altre regioni di alta qualità. La cucina è gestita al momento da Carol, una ragazza molto giovane di origini brasiliane con una grande passione per la cucina».
Per produrre birra artigianale bisogna essere mastri birrai giusto?
«Sì, esatto. Oggi esistono corsi di preparazione all’attività sia in Italia che all’estero. I nostri due birrai sono autodidatti con parecchi anni di esperienza alle spalle come homebrewer ( termine che si riferisce alla birrificazione domestica o casalinga, ossia all’arte di produrre la birra in casa, ndr), e una grande passione per il mondo brassicolo (termine che deriva dal francese brasser, ovvero fabbricare birra, ndr), con continue visite a birrifici in Italia ed all’estero e partecipazione a corsi o simposi tenuti in occasione delle grandi fiere internazionali del settore».
Ci sono molti locali a Rimini e provincia che producono birre artigianali?
«Al momento in provincia di Rimini le uniche realtà che producono la propria birra all’interno o in spazi attigui al locale di somministrazione sono due: noi ed un locale a Riccione».
Vi ritenete soddisfatti di quello che avete fatto in questo primo anno?
«Tenendo conto che ancora oggi molti non sanno della nostra esistenza, siamo soddisfatti dei risultati, in quanto abbiamo optato per una partenza “soft”, più incentrata sul consolidamento continuo di quanto proposto non solo a livello di birre prodotte da noi, ma anche di ristorazione e di drinks, mettendo a frutto le conoscenze in questi altri settori di alcuni soci e dalla continua ricerca di materie prime di ottima qualità sia italiane che estere».
Nicola Luccarelli