La Romagna non brilla per l’accoglienza ai migranti. Anzi, è “sotto quota”, a cominciare dalle province di Rimini e Forlì-Cesena. Lo rileva la vicepresidente della Regione Elisabetta Gualmini, nel rispondere in commissione ad un’interrogazione del leghista Fabio Rainieri.
Ranieri chiedeva una “più equa distribuzione dei migranti da accogliere sul territorio regionale” alla luce di casi verificatisi soprattutto in provincia di Parma, dove “dovrebbero essere destinati 1’11,7% dei richiedenti asilo presenti in Emilia-Romagna”. Invece “ne sono accolti il 14,2 %”, mentre a Salsomaggiore Terme, “risiedono meno del 5% degli abitanti di quella provincia, ma sono presenti il 18,26% dei richiedenti asilo ad essa assegnati”.
Nella frazione di Tabiano risultano addirittura 580 residenti e 149 migranti in albergo, sul totale di 227 richiedenti asilo accolti nel Comune di Salsomaggiore.
“Il problema maggiore – ha risposto la vice presidente Gualmini – è quello dell’equa ripartizione dei migranti tra i territori: la metà dei Comuni dell’Emilia-Romagna non accoglie richiedenti asilo. Una situazione che non può funzionare nel lungo periodo e probabilmente i criteri di ripartizione provinciale condivisi con le Prefetture dall’estate 2014 stanno mostrando limiti”.
Gualmini fa poi riferimento alla Romagna che è “sotto quota” e cita a questo proposito le province di Forlì-Cesena e Rimini.
Il che scatena immediatamente le ire di Jacopo Morrone, segretario romagnolo deklla Lega Nord: “La Romagna ha già dato. Gualmini non sapendo che pesci pigliare sull’ormai insostenibile presenza di richiedenti asilo scarica i problemi su di noi, ma non siamo la discarica della regione”.