Un albergatore di Rimini è indagato per epidemia colposa dopo che un suo cliente è stato contagiato dal batterio della legionella.
Il contagiato è un uomo lombardo, cliente abituale della Riviera di Rimini. Aveva trascorso qualche giorno di vacanza a Rimini per poi ritornare nella sua residenza in Lombardia.
Tornato a casa non aveva manifestato alcun problema fisico ma dopo qualche giorno è caduto in uno stato di malessere che è andato via via aumentando fino al ricovero in ospedale. Dalle analisi è emerso che il paziente era affetto dal batterio della legionella.
Eseguiti i dovuti accertamenti da parte dell’Asl lombarda, negativi, negli ambienti dove l’uomo abitualmente vive e lavora, le autorità sanitarie sono andate alla ricerca di dove potesse aver contratto il batterio. A quel punto l’uomo ha indicato l’hotel di Rimini dove aveva soggiornato. E’ stati immediatamente allertato il personale dell’Asl Romagna e dei Nas per i controlli. L’esito dei controlli ha confermato il sospetto del turista. L’unica stanza infetta dal batterio della legionella era proprio quella dove aveva soggiornato il turista lombardo.
L’uomo, dopo un ricovero durato due settimane è completamente guarito. La stanza dell’Hotel è stata immediatamente igienizzata. Rimane la denuncia per epidemia colposa sulle spalle dell’albergatore difeso dall’avvocato Maurizio Ghinelli.
La legionella si può trovare ovunque, predilige l’acqua calda o tiepida, da 25 gradi in su. Questo batterio può colonizzare tutti gli ambienti acquatici artificiali, impianti idrici, umidificazione e condizionamento, depositi, invasi, cassonetti e cisterne. Ovunque ci siano acqua tiepida e impianti in disuso, con ricambio idrico incostante, c’è il rischio di trovare un ambiente ideale dove la legionella può moltiplicarsi, ma i luoghi con acqua nebulizzata o vapori (docce, rubinetti, climatizzatori centralizzati) sono in teoria i più pericolosi e richiedono costante manutenzione (l’albergatore aveva proceduto ad igienizzare l’impianto di acqua con frequenza annuale).