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Verso il referendum: come potrebbe cambiare la legge elettorale

L’ITALICUM, nome in gergo politico della legge elettorale, è stato approvato dal Parlamento nel maggio 2015 ed è entrato in vigore nel luglio di quest’anno.

Non è oggetto del referendum, essendo una legge ordinaria e non costituzionale. Tuttavia l’Italicum è entrato nel dibattito referendario perché la minoranza del Pd ed altri ritengono che vi sia una connessione forte tra la riforma costituzionale, che disegna l’ordinamento della Repubblica, e la legge elettorale che stabilisce come scegliere i partiti e le persone che eserciteranno i poteri previsti dalla riforma.

Il Pd si è reso disponibile a valutare cambiamenti alla legge elettorale. Per questo è stata costituita una commissione che ha concluso i suoi lavori con una proposta votata anche dal rappresentante della minoranza, Gianni Cuperlo.

Di seguito il testo integrale:

“La commissione ha impostato il lavoro sulla base delle indicazioni contenute nella relazione del segretario Matteo Renzi e delle valutazioni emerse dalla discussione.
In particolare con una verifica su tre aspetti:
1. Premio di lista / premio di coalizione
2. Ballottaggio / turno unico
3. Modalità di espressione della volontà degli elettori nella scelta degli eletti.
In merito alla futura elezione dei senatori è confermata l’indicazione espressa dal segretario per assumere la proposta di legge a firma Fornaro-Chiti quale riferimento del Pd per il varo della disciplina ordinaria in materia.
La commissione ha tenuto tre riunioni ed è stata avviata una prima ricognizione con le altre forze e gruppi parlamentari sia in merito ai contenuti che ai tempi di eventuali modifiche della legge attuale. La maggioranza dei gruppi interpellati – e nello specifico, la totalità delle opposizioni che si sono espresse anche con dichiarazioni pubbliche in tal senso – si è dichiarata indisponibile a una verifica parlamentare prima del referendum costituzionale del 4 dicembre.
Sul piano dei contenuti si è riaffermato il perno di un sistema elettorale fondato sull’equilibrio tra i due principi della governabilità e della rappresentanza.
A tale scopo le verifiche realizzate rendono possibile: * La preferenza per un sistema di collegi inteso come il più adatto a ricostruire un rapporto di conoscenza e fiducia tra eletti ed elettori.
* la definizione di un premio di governabilità (di lista o di coalizione) che consenta ai cittadini, oltre alla scelta su chi li deve rappresentare, la chiara indicazione su chi avrà la responsabilità di garantire il governo del Paese attraverso il superamento del meccanismo di ballottaggio.
La commissione sottopone questo documento all’Assemblea nazionale, alla Direzione e ai gruppi.”

Abbiamo provato a sintetizzare cosa cambia rispetto al testo attuale.

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