Dall’inizio dell’anno in Italia sono stati 222 i lavoratori morti sui luoghi di lavoro, che diventano oltre 400 e si conteggiano gli infortuni in itinere cioè i decessi accaduti durante il tragitto per recarsi a lavorare.
Secondo i dati elaborati dalla Cisl regionale, le vittime sul lavoro in Emilia Romagna dall’inizio dell’anno sono 13 : Bologna (3), Ferrara (1) Parma (3) Reggio Emilia (1) Piacenza (2) Modena (1) Forli (1) Rimini (1).
Gli infortuni sul lavoro dall’inizio anno, da Piacenza a Rimini, sono stati 20.428. Le categorie più a rischio sono quelle dei lavoratori sotto i 35 anni d’età. E sono sempre i giovani le vittime degli infortuni mortali.
“Purtroppo la tragica morte sul lavoro di Alessandro Ziliani – dichiara il sindacato – il muratore bergamasco di 50 anni rimasto gravemente ferito il Primo Maggio per un incidente sul lavoro all’interno di un’azienda agricola a Chiavenna Landi nel Piacentino, conferma che la salute e sicurezza non è ancora una priorità, specie nelle piccole aziende, nei subappalti e tra i lavoratori non stabili”.
“È limitativo che si parli di salute e sicurezza sul lavoro solamente in queste drammatiche circostanze – afferma Ciro Donnarumma, segretario della Cisl ER – la salute e sicurezza sul lavoro deve essere un impegno costante nella quotidianità, una priorità di tutti i giorni, non da trattare come un’emergenza. L’impegno deve essere continuo e costante, con investimenti maggiori in particolare sul piano della formazione. E bisogna, finalmente, coordinare i diversi soggetti istituzionali che si occupano di sorveglianza del lavoro”.
“I servizi per la prevenzione e la sicurezza negli ambienti di lavoro dell’AUSL vanno potenziati (servono nuove assunzioni) e debbono operare a sistema con l’Ispettorato del Lavoro e l’INAIL, specie nei settori più esposti ai rischi lavorativi (edilizia e logistica in primis). La repressione non basta, è necessario che a livello nazionale si definisca il nuovo piano prevenzione e una strategia nazionale in materia. Siamo l’unico Paese europeo a non averla, ed è scandaloso. Si deve agire in un’ottica di sistema e lo si deve fare da subito per evitare il ripetersi di queste inaccettabili morti bianche”, conclude Donnarumma.