Cerca
Home > Ultima ora politica > Riccione, Imola (Pd) a Tosi: “Ma quali Condhotel, Corallo é speculazione per pochi”

Riccione, Imola (Pd) a Tosi: “Ma quali Condhotel, Corallo é speculazione per pochi”

Simone Imola del Pd Riccione torna sulla recente approvazione in consiglio comunale della convenzione urbanistica relativa all’Hotel Corallo. Alle critiche dell’opposizione, la maggioranza aveva replicato che il progetto di riqualificazione era in line a con quanto prevista dalla legge regionale sui Condhotel.

“E’ molto preoccupante – scrive Imola – il fatto che una amministrazione comunale, in carica da ormai 5 anni, continui sempre a parlare del PD.  E’ preoccupante il fatto che pensi a parlare di noi e non pensi al futuro di Riccione, ad come sarà la Riccione fra 10-20 anni”.

“E’ preoccupante che paragoni la speculazione edilizia attualmente concessa da Riccione a qualche imprenditore, con una legge Regionale volta ad incentivare e facilitare la riqualificazione del patrimonio alberghiero esistente.
Ma andiamo con ordine. La legge nazionale che istituisce i Condhotel del 22 gennaio 2018 n. 13 prevede l’applicazione agli esercizi alberghieri esistenti e la legge ragionale approvata pochi giorni fa è ancora più chiara nel prevedere la possibilità solo su una “destinazione ricettiva alberghiera e sui quali sia stato apposto il vincolo o sussista un vincolo di destinazione ricettiva alberghiera derivante dalla strumentazione urbanistica comunale”. Ebbene nel caso del Corallo e dell’area Ranch in particolare non vi era nessun vincolo alberghiero. La legge regionale sui condhotel non era applicabile all’intervento approvato”.

“Inoltre – prosegue il consigliere comunale – le norme regionali sul condhotel prevedono:
• La superficie massima di trasformazione in residenza della superficie ricettiva esistente, è del 40% nei Condhotel contro il 50% prevista dalla variante di Riccione.
• La gestione alberghiera dei Condhotel deve essere effettuata da un unico gestore, che la effettua in modo unitario e che le singole unità abitative della struttura alberghiera e relative pertinenze devono essere parimenti destinate esclusivamente ad attività turistico-ricettive alberghiera.
• Stabilisce anche che le unità abitative in disponibilità allo stesso nei periodi di non uso da parte dei rispettivi proprietari siano assegnate alla clientela per il servizio ricettivo alberghiero.
• Vi deve essere un unico servizio di portineria”.

“Non risulta che tutto questo sia previsto nel permesso di costruire convenzionato approvato”.

“Lei sindaco non ha anticipato i Condhotel, ma ha copiato una norma del Piano regolatore di Rimini del 1975, poi abolita da anni, che dava la possibilità di realizzare il 25% di residenza in un albergo. L’ha copiata e raddoppiata portando quel 25% al 50%”.

“I Condhotel sono altra cosa, come ha commentato l’assessore Regionale Emma Petitti: Un intervento strategico e innovativo che mira a riqualificare e migliorare l’offerta turistica e, allo stesso tempo, a valorizzare gli spazi fino ad oggi abbandonati nel rispetto del consumo di suolo a saldo zero. Con la nuova norma, infatti, potranno “diventare” condhotel anche le colonie marittime e montane – unico caso in Italia -, cosa che permetterà anche di contrastare il degrado che spesso regna intorno a questi luoghi”.

Con gli interventi permessi dall’amministrazione Tosi non si ha:
-miglioramento dell’offerta turistica
-valorizzazione degli spazi abbandonati
-ristrutturazione delle colonie

Probabilmente però, per quanto riguarda le Colonie, aspettiamo che si insedi il polo universitario in quelle del Marano come riportato in campagna elettorale per fare qualcosa…”.

“Ma il problema più grande è che nessuno ancora mi abbia risposto alla seguente questione: come mai non è stata fatta la delibera prevista dalla legge nazionale (DPR 380 e “Sblocca Italia”) per regolamentare il contributo straordinario?”.

“Perché a qualcuno forse si voleva chiedere qualcosa meno e a qualcuno qualcosa di più?
QUESTO LEDE IL RISPETTO DEI PRINICIPI DI EQUITA’, UNIFORMITA’ DI TRATTAMENTO ED IMPARZIALITA’”.

“Eh no caro Sindaco, così non va! Andremo fino in fondo su quest’ultima questione dell’illegittimità delle pratiche proposte in consiglio”, conclude Simone Imola.

Ultimi Articoli

Scroll Up