Esistono ancora i poeti? E soprattutto i poeti giovani? In un’epoca dominata dalle scienze e avviluppata nella rete, dove il mercato la fa da padrone, c’è ancora posto per attività senza alcun apparente risvolto pratico ed economico?
Almeno a Rimini, sembra di sì. Questa sera infatti, dalle 22, il locale in piazza San Martino “La Brezza”, dà appuntamento con “Parole nella Brezza”, una serata all’insegna della poesia e della commistione tra le arti. Giovani artisti declameranno i propri versi ai clienti, in alternanza con performance dedicate alla musica rap e al graffitismo.
“Ho iniziato a scrivere versi attorno ai dieci anni, anche se, naturalmente considero solo i lavori realizzati in questi ultimi tre anni degni di essere definiti poesie – dice Veronica Bugli, 21 anni, organizzatrice di serate poetiche – Mi ha stimolato un bisogno di dissociazione dal reale, una carenza di fondo che ho sempre provato, come se avessi perso qualcosa e non lo potessi più ritrovare. La mia poesia è autobiografica, cerco di ricreare il mio sentire e il mio vissuto in una forma quasi fiabesca o cinematografica. Mi preme creare una poetica in grado di creare nuovi mondi, di trasfigurare per un attimo il reale in sogno. La tecnologia ha annebbiato l’emozione umana, e questo è ciò che voglio combattere attraverso le serate che sto organizzando. Comunque non nego che i social siano un buon mezzo per divulgare ciò che sto facendo, ma naturalmente su internet si può trovare un po’ di tutto, è un contenitore di schifezze e perle allo stesso tempo”.
È determinata nelle sue risposte, Veronica. Che ora si fa carico di organizzare le serate poetiche della Brezza. Cadranno una volta al mese e ospiteranno le migliori voci poetiche giovanili del riminese. “L’importante è dare spazio agli artisti e ricordare che c’è ancora chi sente e vuole esprimersi” – aggiunge.
Alfredo (26 anni), in arte Alfre D’, oltre a essere stato organizzatore di eventi di musica hip hop in svariati locali della riviera, ora si fa promotore delle serate artistiche e musicali dello spazio autogestito Casa Madiba. Ma il suo punto forza rimane il rap. È con l’amicizia e collaborazione sviluppata con il poeta riminese Andrea Soleri che si è avvicinato al mondo della poesia.
“Non so esattamente quello che voglio dire quando scrivo versi, ma so che voglio esprimermi e lo faccio. La poesia non è la parola, la parola è dove si sublima la poesia – sostiene con passione Alfredo – Per me è poesia quella cosa che ci fa venire voglia di scriverla. E i social sono mezzi utilissimi e importanti. E anche se non ho due belle tette, i social mi permettono di scrivere ciò che ho da dire e questa libertà che ci è consentita è un vero regalo”.
Non c’è un oggi e un ieri, la poesia lirica rimane un veicolo di espressione del proprio io, quel genere letterario che rappresenta l’insopprimibile vocazione dell’uomo di raccontarsi e comunicare. E oggi, forse, internet e tutte le nuove piattaforme sociali possono sì essere grandi dispensatrici di protagonismo e banalità, ma anche uno strumento per condividere il proprio sentire.
La poesia attecchisce ancora, e i poeti non mancano. “Quando dico di scrivere poesie le persone mostrano sempre una certa curiosità. – spiega l’organizzatrice Veronica – A Rimini ci sono più poeti di quanto la gente immagini”.
Benedetta Cicognani