“Eccolo il Poeta. È pazzo, è maledetto, è profetico, è martire della sua visione, è muto, è ieratico, è animale sacro. Tutti questi requisiti aveva Ezra Pound che aveva pure il volto, lo sguardo e l’aura del poeta. Infatti lo considerarono pazzo e lo chiusero in un manicomio per tredici anni. Lo ingabbiarono e poi lo internarono perché maledetto, dalla parte sbagliata. Fu profeta nel delirio delle sue visioni poetiche e politiche, e nella sua condanna dell’usura. Si chiuse poi in un lungo, profondissimo silenzio, come un oracolo sconfitto, chiuso nei misteri di Eleusi, quando venne il tempus tacendi. E fu ieratico nei modi e nella figura, di una bellezza sacra quando diventò vecchio e un’aureola di capelli e barba bianca circondava il volto, illuminandolo. Ma apparve sacro sin da giovane: uno scultore che gli scolpì il busto, Gaudier, lo battezzò Testa ieratica, ed era il 1913, Pound non era ancora Pound, aveva solo ventott’anni. E per concludere in bellezza il poeta morì a Venezia, e quattro gondole parate a lutto lo portarono al cimitero di San Michele, in una cerimonia d’addio che solo a Venezia può rendere più nera e sacra la morte di un poeta. A Venezia era andato a morire pure Marinetti“.