Il Consiglio comunale di Santarcangelo ha approvato il piano delle attività estrattive , dopo 17 anni dalla sua prima stesura.
Un piano che scrive una pagina nuova per il territorio di Santarcangelo.
“Un giorno si dirà che “a Santarcangelo c’erano le cave”, scrive Filippo Sacchetti, quelle cave di ghiaia che hanno creato lungo il fiume marecchia siti produttivi, nastri, ferri, impianti, prima usati nel boom economico per costruire grandi opere (autostrada) poi abbandonati negli anni 90 quando le norme e le economie di scala rendevano le attività meno convenienti. La decisione di portare a zero le estrazioni vuol dire aprire nuovi orizzonti. Oggi chiudiamo questa pagina e pensiamo a un nuovo modello di sviluppo dove il fiume non sarà più usato per scavare, ma diventerà fonte di ricchezza naturale e di attività sostenibili. Le nuove opportunità del wellness, dello sport, del tempo libero e dei percorsi naturali possono creare le condizioni per nuovi investimenti e nuova economia.
Gli strumenti comunali permettono al lago azzurro, al lago santarini, al sito di ciola corniale, dei mutoid, della veva a sant’ermete, di attivare dei recuperi ambientali per finalità agricole, ricettive, sportive e di benessere. Una grande soddisfazione, prosegue Filippo Sacchetti, un grande futuro che ci attende, fatto di storia e comunità, di quello che è stato e quello che sarà, adeguandosi ai cambiamenti e pensando a un futuro che non consuma risorse ma usa le forze migliori per crearne di nuove. Sul sito www.santarcangelopiu.it ci sono i progetti definiti nel contesto del marecchia e dei siti di recupero indicati per la rigenerazione di questa bellissima strada verde che va dal mare alla montagna”