Sabato 30 marzo finale di stagione al Teatro Pazzini di Verucchio. A calcare le assi del palcoscenico romagnolo per il finale di stagione saranno i Chronos3 in “Assocerò sempre la tua faccia alle cose che esplodono” testo scritto da Emanuele Aldrovandi. Uno spettacolo scandito per quadri in perfetto modello brechtiano che esplora le realtà delle seconde generazioni di immigrati in Europa.
Sabato 30 marzo (ore 21,15) presso il Teatro Eugenio Pazzini di Verucchio gran finale di stagione con i Chronos3 in Assocerò sempre la tua faccia alle cose che esplodono. Regia di Vittorio Borsari. Il testo è stato scritto da Emanuele Aldrovandi, uno dei maggiori drammaturghi della scena teatrale italiana e non solo. Nel 2013 si afferma nel mondo della scrittura vincendo il più importante riconoscimento italiano per drammaturghi emergenti: il Premio Tondelli con Homicide House. La sua personale bacheca negli anni si è poi arricchita aggiudicandosi il Premio Nazionale Pirandello con Felicità, il Premio Fersen con Il Generale, il Premio Mario Fratti e il Premio Hystrio con Farfalle.
Assocerò sempre la tua faccia alle cose che esplodono è una delle ultime drammaturgie uscite dalla talentuosa mano dello scrittore emiliano e ha debuttato nell’appena passato febbraio 2019.
Lo spettacolo, ispirato e strutturato seguendo il modello di Terrore e miseria nel terzo Reich (firmato B. Brecht), ha come tema centrale il rapporto dell’Occidente con il terrorismo islamico.
Il racconto teatrale si scandisce a quadri cercando di esplorare la realtà delle seconde generazioni di immigrati in Europa e del loro rapporto con la società che li circonda. Il focus di fondo di Assocerò sempre la tua faccia alle cose che esplodono è quello dell’integrazione delle seconde generazioni di immigrati in Europa, visto da diversi punti di vista: chi discrimina, chi parte come Foreign Fighter, chi cerca di integrare/integrarsi, chi sfrutta, chi viene sfruttato, chi cerca di approfittare della situazione e chi sceglie la violenza. Attenzione però: non si trasformerà in un telegiornale vivente, riportando dati e descrivendo minuziosamente la realtà scelta come soggetto, anzi. Lo scopo è portare in scena squarci di dinamiche del multiculturalismo nell’Europa contemporanea in modo da scaturire riflessioni, attraverso un approccio empatico e concettuali. Ad accompagnare il pubblico in questo viaggio quattro giovani e talentuosi artisti, Isabella Niloufar Picchioni, Petra Valentini, Massimo Scola e Paolo Bufalino, i quali cercheranno di fare chiarezza con ironia e originalità sui misteri che circondano questi archetipi contemporanei ormai.
Ingresso:
intero 12 euro
ridotto 10 euro
Riduzione di € 2,00 a under 25 e over 65, e ai possessori tessera ARCI e youngERcard.