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Uccise in “Tempesta emotiva”, arriva il ricorso della Procura Genarale

A qualche settimana dalla sentenza della Corte di assise di Appello di Bologna che ha dimezzato la pena inflitta a Michele Castaldo, l’omicida reoconfesso di Olga Matei, da 30 a 16 anni arriva il ricorso della Procura Generale di Bologna. E’ il cosidetto caso della “tempesta emotiva e passionale”, per la Corte alla base del femminicidio, che tanto ha fatto discutere.   Una condizione, tuttavia, che per la Procura Generale “altro non è se non la proiezione immediata della gelosia, al massimo grado, che ha scatenato il gesto omicida.

Il delitto fu commesso a Riccione il 5 ottobre 2016.

Nelle otto pagine di ricorso, firmate dal sostituto procuratore generale Paolo Giovagnoli e dall’avvocato generale Alberto Candi, si chiede, come anticipa la stampa locale, che la Cassazione annulli la sentenza sui punti che riguardano la concessione delle attenuanti generiche o, in alternativa, il bilanciamento tra opposte circostanze, ritenendo il provvedimento contraddittorio e manifestamente illogico.

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