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Rimini: crowdfunding per “Senza radici”. Il nuovo docu-film di Teo De Luigi

E’ prevista per il 29 aprile l’uscita del docu-film “Senza radici” di Teo De Luigi. Attualmente Il film è nella fase di montaggio. Il progetto ha già ricevuto il sostegno di Arcimedia, Caritas Savona-Noli, Comune di Finale Ligure e Coop Coseva, ma si è resa necessaria l’apertura di una ricerca fondi sulla piattaforma eppela.com/senzaradici fondamentale per terminare il lavoro.

Racconta il regista Teo De Luigi: “Da più di un anno stiamo girando questo Film negli Sprar delle province di Savona, Genova, Torino e nelle varie strutture di accoglienza. Abbiamo incontrato migranti nei progetti del sociale e nei diversi percorsi di integrazione, ma anche nei momenti di sconforto e solitudine. Uno sguardo non neutrale su un dramma contemporaneo”.

L’immigrazione raccontata dai migranti, non da noi. E’ questo il semplice assunto che fa da base al film”, prosegue Teo, riminese che abita a Finale ligure. 

Dopo le migliaia di cronache sempre più drammatiche e tragiche che abbiamo letto e assistito sui media, sui grandi network e sulla rete, il nostro film prosegue Teo consegna a loro microfono e primo piano, per farli diventare testimoni e narratori di traumi, angosce e speranze. Per chi fa il nostro lavoro è praticamente impossibile distogliere lo sguardo. E naturalmente il nostro è uno sguardo non neutrale su una tragedia contemporanea. (Quattromila morti in mare e un numero pressochè uguale lasciati nel viaggio di terra, nel deserto e nelle galere libiche). Molti di questi giovani appena sbarcati si meravigliano addirittura che un uomo o una donna “bianchi” li accolgano, li visitino, li curino, “come esseri umani”. Le loro giornate sono coperte da desideri di integrazione, ma comprendono presto che il loro destino è condizionato da bisogni urgenti e da tempi troppo brevi. Il loro “essere” e “avere” è tutto individuale e le domande che si pongono (e che ci pongono) sono legate principalmente al “che fare” del loro futuro. Per noi una ricerca accurata nel mondo dell’accoglienza organizzata nelle sue varie forme, Cas, Sprar, gruppi famiglia, Centri autonomi, toccando diverse province, Savona, Genova, Torino, Milano, Rimini e scoprendo le conseguenze di un progressivo abbandono dei programmi solidali preesistenti, che creano solo clandestini, a causa di una legislazione punitiva, ma anche nel trovare nei migranti una tenacia sorprendente e una consapevolezza che li fa resistere ad ogni forma esplicita di esclusione o aggressione verbale quotidiana. E’ stato un lungo cammino conclude De Luigi 14 mesi di avvicinamento e di scambio culturale, molte volte scoprendo noi stessi che l’ironia e l’assurdo ci permettono di aprire porte impensabili. Come a casa Madiba di Rimini, quando ho chiesto di fare un “cerchio” davanti a un the per conoscerli, e per cominciare ho chiesto a ciascuno di loro da quale paese venivano… “Allora tu sei razzista – mi interrompe il più attempato – perché ci vuoi separare, noi veniamo da un unico paese, l’Africa”.

I sostenitori potranno vedere proiettato il proprio nome nei titoli di coda del film, partecipare alla co-produzione, essere invitati alla prima del film o ricevere a casa una locandina autografata da tutto il team.

Sarà distribuito nei cinema liguri, verrà proiettato nel circuito dei festival cinematografici, sui network nazionali e TV locali e sarà particolarmente curato il circuito degli Istituti Superiori delle Province Liguri.

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