Si sono svolte oggi anche a Rimini le manifestazioni organizzate dal movimenti femminista Non Una di Meno.
Oggi era anche in programma lo “sciopero femminista globale” di 24 ore “di tutte le categorie pubbliche, private e cooperative proclamato dalle sigle sindacali CUB, USI e USI-AIT, USB, SGB e Confederazione COBAS (SI Cobas, ADL Cobas, Cobas Comitati di Base della Scuola e SLAI Cobas per il sindacato di classe)”.
Fra le parole d’ordine, “combattere la violenza di genere e dei generi in tutte le sue forme”, la contrarietà al “disegno di legge Pillon su separazione e affido, aòla legge Salvini che fa la guerra alla libertà delle e dei migranti, al sessismo e al razzismo nelle scuole e nelle università, agli attacchi alla libertà sessuale e di abortire, alle politiche di precarizzazione del lavoro e della vita”, la richiesta di “un reddito di autodeterminazione, un salario minimo europeo e un welfare universale, aborto libero sicuro e gratuito e un permesso di soggiorno europeo senza condizioni”.
Un banchetto informativo è stato allestito in mattinata al mercato nel parcheggio area “Ex Sartini”. Nel pomeriggio è partito dall’Arco di Augusto un corteo che ha attraversato il Corso, sostando presso pazza Cavour intorno alle 19.
Qui una ragazza ha letto un comunicato per “intitolare oggi questa via a Fiorentina ed Eva, due donne straniere che lavoravano a Rimini la cui morte è stata considerata suicidio mentre sono morte di sfruttamento” e denunciando “un modello turistico che si basa sul lavoro pagato 4-5 euro all’ora, senza riposi e senza ferie”.
Un centinaio le partecipanti, molte della quali giovanissime. Il corteo, fortemente scortato dalle forze dell’ordine, si è concluso al Ponte di Tiberio senza incidenti.