Cerca
Home > Ultima ora Attualità > Santarcangelo, Ospedale Franchini, AUSL: “Il Punto Rosa non si rende conto di quello che dice”

Santarcangelo, Ospedale Franchini, AUSL: “Il Punto Rosa non si rende conto di quello che dice”

Dichiarazione della Direzione Generale dell’A.USL, in merito alle notizie di stampa conseguenti al comunicato dell’Associazione “Il Punto Rosa”:

“Per spirito istituzionale ci eravamo ripromessi di evitare ogni contrapposizione con l’associazione “Punto Rosa” a proposito dei contenuti (falsi) con cui sta ricercando consenso tra la popolazione, ma ogni limite è stato superato. 

Leggere che l’Ausl fa campagna elettorale per qualcuno è il bue che dice cornuto all’asino, visto che l’attivismo esasperato del Punto Rosa, su un tema pretestuoso quanto inconsistente, schiera inesorabilmente l’associazione da una precisa parte politica. Il direttore generale dell’Azienda sanitaria infatti, presente tra il pubblico all’incontro organizzato dall’associazione “Paolo Onofri” sulla storia dell’Ospedale Franchini, è stato direttamente e ostinatamente sollecitato a intervenire dai presenti (tra cui alcune aderenti all’associazione stessa), tanto che un suo diniego sarebbe stato vissuto come offensivo.

Da mesi le aderenti al Punto Rosa stanno portando avanti una loro campagna di raccolta firme all’insegna dello slogan “Giù le mani dall’ospedale” assolutamente sviante e sproporzionata in relazione alle loro vere istanze. Si discute del futuro utilizzo di due stanze che in realtà non sono mai state assegnate alla Chirurgia senologica e che nella ristrutturazione complessiva in atto saranno rese disponibili per la nuova struttura di degenza dedicata alla cronicità. Tutto qui? Tutto qui! Nella realtà nulla viene sottratto alla Chirurgia senologica che già non avesse ufficialmente in dotazione, in relazione ai suoi bisogni e agli standard (elevati) a cui tendono tutti i reparti dei 14 ospedali dell’Ausl Romagna. La Chirurgia senologica potrà continuare a svolgere la sua valida attività come prima e chi dice il contrario deve provarlo.

Seguono poi una serie di supposizioni su come e dove si sarebbe potuto agire altrimenti e addirittura disputando sulla possibilità di “contaminazione” tra reparti, ritenendo tutto l’apparato aziendale (Direzione Generale, Collegio di Direzione, Servizio Prevenzione, Ufficio Tecnico, Ingegneria Clinica…) composto da soggetti incompetenti e politicamente asserviti. E’ chi lavora, i professionisti, a dire che non è così.

Ma si rendono conto di quello che dicono? Sembra di no perché, si legge ancora, le nostre “decisioni sconsiderate” sono state prese “sulla pelle delle donne malate di tumore e sui loro figli” e tutto per “interessi meramente politici” come “merce di scambio”. Ora, ben comprendendo le fragilità e le vulnerabilità di questo gruppo di persone auspichiamo comunque, nell’interesse generale, maggior ragionevolezza. E comunque non possiamo accettare che i drammi personali e le dipendenze emotive divengano fonte di diffusione di false notizie in grado di costruire uno scenario vittimistico di attacco all’Ospedale Franchini che non esiste. Che validità possono avere le firme raccolte se mancano i presupposti della realtà di riferimento?

Noi stiamo disegnando a Santarcangelo, come in altri presidi aziendali, un ospedale in grado di affrontare i problemi futuri, che vedono nell’aumento della cronicità una prospettiva devastante per i pazienti e le loro famiglie, senza nulla togliere a ciò che già esiste.

Siamo stati sempre disponibili al dialogo (e lo abbiamo praticato) purché corretto e civile. Ma, contro il partito preso, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.

Ultimi Articoli

Scroll Up