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Monterumisi: “Santarcangelo ingrata non più Città del Vino”

Alfredo Monterumisi, “Ambasciatore Città del Vino d’Europa”, protesta contro l’uscita di Santarcangelo dalle Città del Vino.

“Qualche giorno fa – scrive Monterumisi – sui quotidiani locali sono stati pubblicati i dati ISTAT sul Turismo della Provincia di Rimini. Santarcangelo di Romagna risulta avere avuto un notevole incremento sugli arrivi e le presenze distribuite nell’intero arco dell’anno con picchi di più del 30% nei mesi di aprile e maggio. Questo vuol dire che è in atto un’importante destagionalizzazione grazie all’entroterra. Nel lontano 1998 non fu facile iniziare a sviluppare il turismo a Santarcangelo, località senza spiaggia. Nell’agosto del 2001, il periodico di informazione comunale “Tutto Santarcangelo” riportava i seguenti dati: dal 1998 al 2000 le presenze sono più che raddoppiate”.

“Il periodico ospitava un articolo con la seguente notizia: ‘Resta difficile spiegare, se non per una
convergenza di fattori che sembrano esplodere tutti assieme. L’ingresso nell’Associazione Città del Vino, i
Convegni sul Sangiovese, Calici di Stelle (opera di Enotourism), i ristoranti e le vinerie sorte ai piedi del
Centro Storico, sono l’altra faccia di un’economia che sta caratterizzando la città e che vede il progressivo
coinvolgimento degli esercizi commerciali’. Il turismo non nasce per caso. Bisogna saperlo organizzare e investire in comunicazione, cosa che ha fatto l’Associazione Nazionale Città del Vino quando scelse Santarcangelo come la località esempio quando il vino non era ancora di moda”.

“Come riconoscenza la Sindaca ha deciso di non aderire più a “Città del Vino” per abbracciare Città Slow, un organismo che si occupa di ambiente e non di turismo. Dopo venti anni poi sta cercando di cambiare il nome all’importante manifestazione enogastronomica nazionale “Calici di Stelle”, un marchio di proprietà di “Città del Vino” e del “Movimento Turismo del Vino”, associazioni nazionali che l’hanno fatta diventare famosa, poi copiata da molte località come è avvenuto a Rimini con Passaggi di Vino”.

“Due mesi fa l’Amministrazione Comunale di Santarcangelo ha organizzato un convegno con il quale si interrogava sul futuro del turismo, con uno sguardo più ampio che guarda alla Valmarecchia. Santarcangelo è il terzo Comune di una delle maggiori province turistiche italiane, rappresenta la porta d’ingresso della Valmarecchia e del Montefeltro riminese, territorio che turisticamente si sente trascurato. Inoltre per la sua posizione geografica risulta l’anello di congiunzione con il resto della Romagna. Al Convegno è stata presentata una ricerca molto interessante condotta dal Centro di Studi Avanzati sul Turismo dell’Università di Bologna Campus di Rimini dal titolo: “Conoscere il Presente per Pianificare il Futuro”. La relazione iniziava con una nota critica sulla Legge Regionale sul turismo varata nel 2016, la quale non è ancora applicata per mancanza dei decreti attuativi e delle norme, situazione che non consente al momento ai Comuni di individuare le potenzialità dei loro territori”.

“É seguita una precisa analisi locale accompagnata dai dati ISTAT. Il Sindaco di Rimini, nella veste di Presidente della nuova Destinazione Turistica Romagna, come da suo stile è entrato a gamba tesa contestando la veridicità dei dati ISTAT, usati solo quando gli fanno comodo. Negli anni in cui è stato Presidente della Provincia di Rimini si è occupato solo del capoluogo fregandosene dell’entroterra, non ha risparmiato rimproveri ai suoi colleghi delle località dell’entroterra che sono senza fondi e con solo gli occhi per piangere, mentre lui ha trovato la tavola apparecchiata dai predecessori con un tesoretto che gli ha consentito di ingaggiare degli chef che gli hanno servito come antipasto il “Piano Fognario”, il primo con il “Fulgor”, il secondo con il “Teatro”, la frutta con “Castelsismondo” e il dolce con il “Piano Strategico”, da lui chiamato “Parco del Mare”, e via con il “Fila Dritto” con zero semafori, ma lasciando quelli pedonali, la “Piazza sull’Acqua” che l’ha abbellita e poi ha copiato il percorso di “Luci del Venerdì Sera” in Centro Storico, percorso datato 1998 (l’anno delle mucillagini) chiamandolo “Centrodi Vino” conclude Monterumisi.

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