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Rimini, dati Istat: nascono meno bambini. Il primo a 32 anni

Sono stati da poco pubblicati i dati regionali, basati sulle rilevazioni Istat 2017, relativi ai nuovi nati in Emilia-Romagna. I Il dato di fondo è quello, su tutto il territorio regionale, di una diminuzione diffuso della natalità, una tendenza che prosegue dal 2009, ultimo anno con un segno più. Rimini non fa eccezione, pur contenendo più di altri territori la diminuzione delle nascite.

Nati da entrambi i genitori italiani

Con il suo -36 in valore assoluto, ovvero 1.786, il -2% rispetto il 2016, la provincia di Rimini si colloca tra quelle che più hanno tenuto a livello regionale. La diminuzione dei nati con entrambi i genitori italiani è particolarmente marcata invece nelle province di Piacenza (-119; -9,1%), Parma (-172; -7,2%), Reggio Emilia (-204; -6,7%) . A livello “romagnolo”, Ravenna si colloca in linea con i dati riminesi(-63; -3,5%), mentre Forlì-Cesena fa segnare dati più vicini a quelli delle province emiliane (-143; -6,7%). 

Nati con almeno un genitore straniero

Sono 687 quelli nati con almento un genitore straniero,nel 2017, in provincia di Rimini; uno dei numeri più bassi in regione, secondo solo a Ferrara (648).

Nello specifico, 632 sono nati da madre straniera, 478 da padri stranieri.

La quota di nati con almeno un genitore straniero è massima nella provincia di Piacenza (41,9%) seguita da Modena (37,6%), Parma (36,6%) e Ravenna (35,7%).

Nati da coppie straniere

è Rimini il territorio regionale dove nascono meno bambini da coppie straniere, 423

2017
Tipologia di coppia dei genitori genitori entrambi italiani genitori entrambi stranieri almeno madre straniera almeno padre straniero almeno un genitore straniero
Territorio di residenza
Emilia-Romagna 21543 8030 10649 8849 11468
Piacenza 1193 647 814 692 859
Parma 2225 939 1210 1016 1287
Reggio nell’Emilia 2822 984 1345 1083 1444
Modena 3477 1525 1942 1676 2093
Bologna 4915 1790 2389 1992 2591
Ferrara 1386 443 610 481 648
Ravenna 1753 684 902 754 972
Forlì-Cesena 1986 595 805 677 887
Rimini 1786 423 632 478 687

Fonte: elaborazione Istat

 

Età media delle madri

Le madri riminesi hanno, in media, 32 anni (31,97 per la precisione), il dato più alto dopo quello di Bologna (32,18 la media felsinea).

Ad abbassare la media ci pensano le stranieri residenti a Rimini, che diventano madri a 28,76 anni, quasi quattro anni in meno rispetto i 32,86 delle italiane.

Il tasso di natalità delle riminesi rimane comunque uno dei più alti in regione, 1,19.

2017
Tipo dato tasso di fecondità totale età media delle madri al parto
Cittadinanza italiano-a straniero-a totale italiano-a straniero-a totale
Territorio
Emilia-Romagna 1,17 2,11 1,35 32,83 29,06 31,76
Piacenza 1,11 2,13 1,36 32,7 28,43 31,2
Parma 1,16 1,99 1,35 33,09 29,22 31,84
Reggio nell’Emilia 1,24 2,23 1,43 32,39 29,31 31,53
Modena 1,22 2,32 1,44 32,76 28,98 31,65
Bologna 1,14 2,05 1,32 33,27 29,38 32,18
Ferrara 1,03 2,07 1,22 32,73 28,88 31,66
Ravenna 1,17 2,15 1,36 32,52 28,59 31,42
Forlì-Cesena 1,2 2,03 1,34 32,72 29,23 31,83
Rimini 1,19 1,85 1,29 32,86 28,76 31,97

Fonte: elaborazione Istat

Figli fuori dal matrimonio

Il 37,8% dei bimbi riminesi nasce fuori dal matrimonio (935). La provincia di Ferrara fa registrare la maggior presenza di nati fuori dal matrimonio (43,8%), mentre la percentuale minore si riscontra tra i nati nella provincia di Piacenza (26,8%).

Seleziona periodo 2017
Nati all’interno del matrimonio no si totale
Territorio di residenza
Emilia-Romagna 11738 21273 33011
Piacenza 550 1502 2052
Parma 1220 2292 3512
Reggio nell’Emilia 1507 2759 4266
Modena 1962 3608 5570
Bologna 2631 4875 7506
Ferrara 891 1143 2034
Ravenna 1077 1648 2725
Forlì-Cesena 965 1908 2873
Rimini 935 1538 2473

Fonte: elaborazione Istat

 

Servizi e contributi a Rimini e in Emilia-Romagna

Proprio le Giovani coppie sono le destinatari di alcuni servizi e contributi erogati da Comune di Rimini e Regione Emilia-Romagna.

Spazi concreti di supporto sono, ad esempio, quelli del Consultorio alla Celle, dove tramite una collaborazione istituzionale tra Comune di Rimini e Ausl, vengono organizzati servizi socio sanitari e formativi di sostegno alle donne in gravidanza, alle famiglie, ai neonati, spazi e strutture in cui si sono negli anni sviluppate professionalità ed esperienze multidiscplinari di équipe di ostetriche, medici ginecologi, psicologi, assistenti sanitarie, sociologi e assistenti sociali. 

Il Centro per le famiglie di piazzetta dei Servi dove ogni anno si registrano, in media, più di 3.500 accessi tra corsi di formazione, servizi di sostegno alle madri, eventi ludici, incontri con specialisti.

Oppure il recente spazio bimbi ricavato in c.so d’Augusto, negli spazi comunali dell’ex Aquila d’oro.

Alla genitorialità sono dedicate anche specifiche agevolazioni di diritto allo studio, come la riduzione del 15% per ciascun minore – escluso l’iscritto – appartenente al medesimo nucleo familiare e di età fino a 11 anni con Isee pari o inferiore al limite stabilito per le agevolazioni per i servizi educativi e scolastici frequentati dai minori.

 

Contributo regionale per la prima casa delle giovani coppie

Le giovani coppie riminesi possono usufruire dei contributi e delle agevolazioni messe in campo dalla Regione Emilia-Romagna.

Alle giovani coppie emiliano-romagnole è possibile accedere ad un contributo fino a 25mila euro per l’acquisto della prima casa, per cui la Regione ha appena stanziato 15 milioni.

Con livelli diversi – commenta Gloria Lisi, Vicesindaco con delega alla protezione sociale del Comune di Rimini – le dinamiche provinciali rispecchiano quanto osservato per il livello regionale. Rimini tiene meglio della media, ma si apre anche da noi la riflessione su come sostenere le giovani coppie e favorire la genitorialità. Stiamo valutando anche alcune sperimentazioni interessanti, come l’introduzione di un progetto di doula, una sorta di facilitatrice che si occupa del sostegno emotivo e del benessere della donna e della famiglia dalla gravidanza fino al primo anno di vita del bambino, in quel periodo fondamentale per i nostri figli che sono i primi mille giorni. La leva economica deve comunque andare di pari passo con quella dei servizi socio sanitari. Anche i Comuni o le Regioni più virtuose non possono però prescindere, su questo, da una adeguata politica nazionale finalmente in grado di sostenere, concretamente, le giovani coppie”.

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