Si ritorna a parlare di targhe immatricolate a San Marino. L’occasione è una interrogazione del senatore di Forza Italia Antonio Barboni che chiede al ministro delle infrastrutture come intende intervenire per correggere i problemi che sta creando, con paesi confinanti come San Marino la nuova normativa sulle targhe estere. Con il sì del Parlamento, è scritto nell’interrogazione “sono stati modificati gli articoli 93 e 132 del Codice della Strada, che regolamentano la circolazione, in Italia, di veicoli con targa estera. La nuova normativa prevede che un individuo avente residenza in Italia non possa circolare su un veicolo con targa estera, salvo i casi in cui i conducenti abbiano ottenuto la residenza in Italia da meno di 60 giorni, termine entro il quale dovranno provvedere ad immatricolare il proprio veicolo, e il caso in cui i veicoli da condurre appartengano ad imprese aventi sede in uno Stato della Comunità europea o dello Spazio economico europeo, e non aventi sede secondaria o altra sede in Italia”. ”La circolazione di tali veicoli, in ogni caso, è subordinata alla tenuta a bordo di un documento sottoscritto dall’intestatario recante data certa, dal quale risultino il titolo e la durata della disponibilità dello stesso veicolo. Un caso particolare è rappresentato dai veicoli immatricolati nella Repubblica di San Marino, in quanto non facente parte della Ue, ma all’interno dei nostri confini e ciò produce – osserva Barboni – una conseguenza negativa per i nostri frontalieri dipendenti di aziende Sammarinesi, i quali, utilizzando un veicolo aziendale, non immatricolato in uno Stato membro, incorrerebbero nella violazione della norma”.
Anche il segretario di Stato agli esteri, Nicola Renzi ha “fatto presente quanto sta diventando insostenibile la situazione attuale. Sappiamo che tra i ministeri italiani c’è discussione in corso per risolvere il problema e spero vivamente che alla soluzione si arrivi quanto prima”. Anche l’ambasciatore italiano a San Marino è stato coinvolto su questo problema”